Il biglietto di carta penzola, appeso ad un filo di stoffa, dauna ringhiera (malandata) di via degli Avignonesi, in centro storico, a due passi da via del Tritone. «Chiunque...
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"Dietro questo progetto, c'è una persona che si è stancata di vedere così tanta frustrazione muoversi sui social - risponde su Instagram la mano che concepisce e firma questi biglietti metropolitani - E' un messaggio simbolico che se potessi, farei arrivare ad ogni singola persona, dal mio punto di vista equivale ad una mano sulla spalla. Vorrei che le persone potessero avere un po' più di fiducia perché la società ha sicuramente tanti problemi, ma è ancora da buttare come ogni tanto ci piace credere".
E così, ecco su Instagram foglietti lasciati e fotografati a l'Aquila, Taranto (sui cartelli dell'Ilva), uno sui Gradini Francesco d'Andrea, a Napoli («Renditi libera dal dolore e dalla paura»), e ancora: sugli scaffali di una libreria e davanti alla sede dell'Agenzia delle Entrate (dove è sempre bello sapere di non essere soli...). E questi appunti su carta sono post virtuali che diventano sostanza, escono dalla schermo, e si posano nella nostra realtà. Niente like, solo sorrisi e un pizzico di gratuita spensieratezza. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero