Cantat: assassino, ma sempre rocker

Cantat: assassino, ma sempre rocker
Ha fatto sensazione la storia di Bertrand Cantat, la voce del gruppo francese Noir Desir, condannato per aver ucciso durante un litigio la sua compagna Marie Trintignat e tornato...

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Ha fatto sensazione la storia di Bertrand Cantat, la voce del gruppo francese Noir Desir, condannato per aver ucciso durante un litigio la sua compagna Marie Trintignat e tornato a fare il musicista dopo quattro anni e mezzo. Cantat, condannato a otto anni, è in libertà condizionata da tredici mesi. Le riflessioni possibili a proposito sono tante: dalla brevità della pena al rapido ritorno professionale con tanto di tappeti rossi per un suo exploit discografico. Già in questo blog discutevamo dell’abitudine italiana a utilizzare la popolarità dei protagonisti della cronaca come esca (Amanda, De Megni, Azouz). Evidentemente non è cosa solo nostra. Resterà da vedere la reazione del pubblico francese alla riesumazione del maledetto Cantat. Il giudice, quando l’ha fatto uscire dal carcere, ha motivato la sua decisione parlando di «sforzi di reinserimento sociale fatti dal condannato» e di «prospettive di reinserimento professionale». Detto fatto, appena fuori il quarantaquattrenne rocker francese si è messo al lavoro con i suoi compagni, probabilmente utilizzando materiale raccolto anche durante i mesi di detenzione. Così ecco che già due brani sono finiti su internet e sono scaricabili gratuitamente dal sito della band (noirdez.com). Il primo pezzo Gagnants/ Perdants è definita come «reazione al contesto attuale, politico e umano». La seconda Le Temps des cerises di Jean-Baptiste Clement è la ripresa in chiave punk della canzone simbolo della Comune di Parigi del 1871.
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Il Messaggero