Brava Tea Falco: risponde con l'autoparodia agli attacchi dei social

Brava Tea Falco: risponde con l'autoparodia agli attacchi dei social
Non posso non occuparmi di Tea Falco, l’attrice della fiction di Sky “1992” fatta a pezzi dai social per la sua recitazione. Critiche, battutacce, parodie impietose,...

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Non posso non occuparmi di Tea Falco, l’attrice della fiction di Sky “1992” fatta a pezzi dai social per la sua recitazione. Critiche, battutacce, parodie impietose, sberleffi si sono rincorsi sul web. A un certo punto è entrata in gioco anche la madre di Tea che, esasperata, ha insultato un giornalista particolarmente critico verso la figlia. Insomma, si è scatenato un massacro ingiustificato, un tiro al bersaglio, una gazzarra mediatica intorno a questa attrice di nemmeno 30 anni, scoperta da Bertolucci (era bravissima nel film “Io e te”), poi scritturata da Verdone (interpretava benissimo la figlia svalvolata di “Sotto una buona stella”): Tea è invece dotata di una notevole presenza, di sicuro talento nonché di una buona dose di umiltà. Ve lo garantisco perché la conosco. E tutto è nato dal fatto che Tea, siciliana di Catania, per girare “1992” aveva imparato l’accento milanese richiesto dal suo personaggio: la ricca, viziata e drogata rampolla di un imprenditore corrotto che prende in mano l’azienda alla morte del padre. “Potrei citare una quindicina di attori che recitano peggio di lei”, mi ha detto Carlo Verdone, che ha difeso l’attrice dagli attacchi. E Tea, dimostrando un grande autoironia, la virtù degli intelligenti, ha postato su un social l’autoparodia di se stessa. Tanto di cappello, la stimo ancora di più. Il “caso” Falco mi fa riflettere sulla valenza a doppio taglio dei social network. Da una parte rappresentano uno strumento importante di condivisione, dall’altro possono trasformarsi in un’arena in cui senza regole né sanzioni – e soprattutto protetto dall’anonimato – chiunque può permettersi di fare a pezzi la vita degli altri. E’ uno dei motivi per cui sono un’utente ultra-pigra di Twitter: meglio questo blog, dove il confronto è a viso aperto. Vorrei sapere le vostre impressioni.
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Il Messaggero