C'è una foto che racconta bene cos'è la boxe ma, soprattutto, chi sono i pugili. Al di là degli stereotipi e dei luoghi comuni che riguardano chi...
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Sette riprese, serrate, durante le quali Lecca è stato ferito al sopracciglio sinistro e ha iniziato a sanguinare. Sono ferite che fanno parte di questa professione, i pugili conoscono bene questi effetti collaterali, così come sanno che a volte queste ferite possono anche essere mortali (basti pensare alla drammatica vicenda del russo Maxim Dadashev, morto dopo essere caduto in coma). Ma c'è una cosa che accade praticamente sempre alla fine di un match: e sta nel rispetto che il vincitore mostra platealmente nei confronti dello sconfitto.
Leggi anche:-> Boxe, El Harraz non cede il titolo di campione dei pesi medi: in 1500 per l'evento di Buccioni
Basti pensare, per citare un esempio recente, al durissimo match tra Emanuele Blandamura e Marcus Morrison, per il titolo internazionale Silver WBC dei medi. Un match che si chiude con Morrison che manda al tappeto il pugile romano, alla nona ripresa. Momenti di panico, medici sul ring, alla fine Blandamura si riprende e subito Morrison gli corre incontro per abbracciarlo e sollevargli il braccio. E lo stesso è successo nella riunione di giovedì, organizzata da Davide Buccioni. Il favorito El Harraz abbraccia l'avversario - visibilmente dolorante, con il volto segnato dai pugni ricevuti -, alza il suo braccio e, davanti ai fotografi, lo bacia sulla guancia. Un gesto che non stupisce chi è abituato a combattere con lealtà, senza concedere sconti, chi vuole mandare al tappeto l'avversario ma mai violando i regolamenti. Lo stesso El Harraz, pochi giorni fa, sulla sua pagina Facebook, si era rivolto ai fan con un avvertimento esemplare: «Per favore nei commenti non voglio mancanza di rispetto nei confronti del mio avversario, che si è sacrificato almeno quanto me». Una lezione a tutti gli sportivi.
(si ringrazia per le foto Romeo Mancori) Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero