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L’unione fa la forza. L’elettrificazione non coinvolge solo il mondo dell’auto. L’alimentazione dei veicoli a batterie si impossesserà delle vetture e dei mezzi pesanti, ma sarà fondamentale soprattutto in città, sugli agili mezzi a due ruote. Anche se spesso i costruttori sviluppano entrambi i temi, le due categorie di prodotti hanno spesso esigenze e costi profondamente diversi che devono essere affrontati autonomamente per avere una risposta adeguata. Lo scorso primo marzo qualcosa si era già mosso nel comparto dei motoveicoli. Quattro importanti case protagoniste sul mercato globale avevano firmato una lettera di intenti per smuovere le acque ed andare più rapidamente possibile nella direzione voluta. Ieri il primo passo ufficiale. Piaggio, Honda, Yamaha e Ktm hanno annunciato di aver siglato un accordo per far nascere lo “Swappable Batteries Motorcycle Consortium” (Sbmc).
Un consorzio “aperto” che spera di coinvolgere quanti più protagonisti possibili in modo da stimolare ed incanalare anche i decisori pubblici verso il nuovo scenario.
La velocità di ricarica e l’aumento di intensità, insieme al peso ed all’ingombro degli accumulatori, hanno fatto perdere interesse per questa soluzione che invece trova consensi crescenti nel campo delle due ruote da città. L’alleanza si chiama “consorzio per le batterie scambiabili di motociclo” ed ha l’obiettivo di uniformare e standardizzare le batterie di tutte le due ruote (almeno entro una certa dimensione) e i relativi sistemi di ricarica. Fatto ciò sarà più semplice far affermare la filosofia della “sostituzione” al posto di quella della ricarica. In pratica, quando tutti i mezzi di un certo tipo avranno uno stivaggio di energia comune, sarà possibile fare un rapidissimo pit stop in stile Formula 1 e ripartire con le pile cariche.
Un pieno di energia in tempo reale. Un’operazione di pochi secondi molto più semplice e rapida di attendere la ricarica, per quanto veloce diventerà con la colonnine ultrafast. Poi gli accumulatori verranno ricaricati con calma nei vari punti dedicati sfruttando, se possibile, anche le ore in cui l’elettricità è più a buon costo. I principali responsabili dei marchi interessati, primi fra tutti Michele Colaninno del gigante italiano di Pontedera e Yoshishige Nomura del più grande produttore di due ruote del mondo, hanno spiegato che il primo passo sarà lavorare su accumulatori a basso voltaggio (48 volt) con una capacità di 11 kWh in grado di spingere uno scooter per qualche centinaio di chilometri. Un range più che soddisfacente.
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