Auto, in Italia sprofonda il mercato. Siamo tornati agli anni Sessanta, molto male le ecologiche

Auto in attesa di essere vendute
Il crollo diventa drammatico. Il mercato dell’auto italiano torna agli anni Sessanta, prima del boom economico. Ad aprile, per la prima volta nell’ultimo mezzo secolo,...

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Il crollo diventa drammatico. Il mercato dell’auto italiano torna agli anni Sessanta, prima del boom economico. Ad aprile, per la prima volta nell’ultimo mezzo secolo, in un singolo mese le vendite di vetture nuove sono scese sotto quota 100 mila. Chiaramente escludendo agosto in cui la Penisola è stata sempre chiusa per ferie. Le immatricolazioni nel primo mese del secondo trimestre hanno registrato 97.339 unità, il 33% in meno dello stesso periodo dello scorso anno con una perdita addirittura del 44,4% rispetto al 2019, l’ultimo esercizio prima della pandemia.

Continuando con questo ritmo il 2022 si dovrebbe chiudere ad 1,1 milioni di consegne. Con la partenza degli ecobonus strutturali, finalmente, si dovrebbero avere 200 mila unità aggiuntive, ma il bilancio sarebbe sempre molto deficitario, in netto calo rispetto allo scorso anno. La cifra non sarebbe in ogni caso sufficiente per salvare la rete distributiva italiana, mentre i costruttori, che hanno deciso di non inseguire più i volumi, festeggiano i profitti.

All’interno di questo totale misero non partono le vendite di vetture ecologiche che sono considerate in tutta Europa quelle con la spina. Ad aprile le full electric hanno segnato un 3,1%, le ibride plug-in il 5,6% per un totale che resta a cifra singola, unico mercato importante del continente. Le associazione di settore non sono soddisfatte dello schema degli incentivi e, soprattutto l’Unrae, chiedono che vengano estesi anche alle società per le quali dovrebbe essere rivista la detraibilità dell’Iva.

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Il Messaggero