Attentato a Nizza, attenti alle bufale online sui bimbi

Attentato a Nizza, attenti alle bufale online sui bimbi
Non c'è bisogno di sangue nell'ospedale Gaslini di Genova, dove non stanno arrivando 30 bimbi feriti nell'attentato di Nizza. L'appello proviene...

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Non c'è bisogno di sangue nell'ospedale Gaslini di Genova, dove non stanno arrivando 30 bimbi feriti nell'attentato di Nizza. L'appello proviene direttamente dalla pagina Facebook "Una vita da social", quella gestita dalla polizia postale che tra l'altro ha comunicato i dati di tre anni di attività: 1 milione di studenti coinvolti, 106.125 genitori, 59.451 insegnanti per un totale di 8.548 istituti scolastici, 30.000 km percorsi e 150 città raggiunte.

"La Bufala dei bambini feriti al Gaslini" è il titolo del post pubblicato .

"Attenzione! stanno arrivando 30 bambini da Nizza al Gaslini, serve sangue. Per info centralino...." il testo (appariva anche il numero di telefono) di molti cinguetti su Twitter, post su Facebook, ma anche di messaggi circolati su WhatsApp diffusi in poche ore. La notizia è una bufala tanto che, come ha spiegato la polizia postale, l'ospedale è stato costretto a diramare un comunicato ufficiale venerdì 15 luglio poco dopo le ore 16: "la direzione sanitaria informa che non sono previsti arrivi di bambini coinvolti nella strage. Non si rende quindi necessaria alcuna raccolta di sangue straordinaria". La falsa notizia circolata velocemente sul web ha mandato in tilt il centralino dell'ospedale. Le cose potrebbero cambiare, ma al momento (pomeriggio di venerdì 15) la situazione è questa. 

"Una vita da social" ha fatto un altro appello: non postare sul web le immagini delle vittime diffondendo la richiesta della Procura di Nizza: «Non postate immagini delle vittime», si legge su Twitter, e sugli altri social dove iniziano a piombare le foto, e i video dell’attentato. «Non diffondetele. Siate responsabili». Abbiate la forza di immaginare, dietro a quei pixel, il dolore. 




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Il Messaggero