Vita da cani nella città della Lupa, gli appelli sui social

Vita da cani nella città della Lupa, gli appelli sui social
Angelo denunciato per «lavori abusivi». Giulia viva per miracolo: un grosso tronco precipita e la sfiora. Andrea cacciato da una guardia del verde perché con il...

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Angelo denunciato per «lavori abusivi». Giulia viva per miracolo: un grosso tronco precipita e la sfiora. Andrea cacciato da una guardia del verde perché con il suo cane al guinzaglio era vicino a gonfiabili a pagamento per bimbi. E ancora: da Monteverde fino a Cinecittà «per trovare un parco decente». Da Marconi «ci si mette in auto per raggiungere un’area recintata». L’alternativa è rischiare di calpestare siringhe, incontrare processionarie e forasacchi, oppure scavalcare i famosi pollai (reti arancioni che vietano l’accesso) per usare aree cani formalmente chiuse da più di un anno per la presenza di voragini (capita all’Appio, in via Nocera Umbra o all’Eur, al parco degli Eucalipti). e ancora non è chiaro chi debba svuotare i cestini all’interno delle aree e alla fine lo fanno i volontari. Sui social si lanciano appelli, allarmi e petizioni. E intanto, nella stagione dei forasacchi, sono sempre di più gli incidenti ai poveri cani. appelli sui social per l'area cani di Villa Bonelli ad esempio: «E' piena di forasacchi, è un disastro» racconta Alessandra. 


La vita da cani è anche questa a Roma, dove sulle oltre 120 aree individuate dal Campidoglio, solo sei sono adottate formalmente da associazioni che hanno stretto una convenzione annuale con il Dipartimento Tutela Ambiente. Chiariamoci subito: i volontari lo fanno per passione, non prendono un euro, neanche un rimborsino (come i 3 euro pensati per chi avrebbe dovuto chiudere i cancelli di ville storiche). Hanno anche grandi responsabilità, tanto che molti sono costretti a contrarre assicurazioni (costo: 100 euro l’anno).

«E poi ci sono tante altre spese» dice Angelo Carucci, 70 anni, presidente comitato Insieme per il Parco Galla Placidia (gurppo Facebook: Insieme per il " Parco Placidia - Ottoboni) - senza di noi qui sarebbe una giungla». Ed è vero: a pochi passi c’è il cantiere abbandonato dove ad agosto è precipitata e morta Tiziana Laudani. Il comitato ha adottato il parco, ma poi la burocrazia ha scagliato il suo colpo cieco: «L’anno scorso ho messo il recinto all’area cani e sono stato denunciato dai vigili per lavori abusivi. Poi fortunatamente l’hanno ritirata». Ora il parco è un gioiello.

LA SCURE DELLA BUROCRAZIA
A villa Pamphilj solo aree cani fantasma. Nel 1997 ne viene istituita una, ma oggi cade a pezzi, non ci sono neanche le recinzioni. «È una villa storica e la Soprintendenza non vuole che si mettano nonostante nel ‘97 l’area sia stata istituita dal Campidoglio» dice Paolo Arca di Amici di Villa Pamphilj. Risultato: i cani vengono portati in uno spazio su via Vitellia e i padroni sono costretti a trascinare pesanti taniche piene di acqua. Ora Paolo sta combattendo per creare un’area su via San Pancrazio. A Monteverde nell’area cani accanto a villa Sciarra abbandonata da Servizio Giardini e Ama l’altro giorno è caduto un grosso ramo. Cadono tronchi anche a piazza Ragusa, adottata dalla onlus Cinofila Canis Lepophagus (ACCL - Associazione Cinofila Canis Lepophagus - Onlus). «Intorno a noi c’è il degrado» dice Giulia Pifferi, vicepresidente della onlus. Hanno piantato rose, tagliato l’erba, tolto forasacchi.

Al Torrino le Simpatiche Canaglie (Simpatiche canaglie - area cani) di via Fiume Bianco hanno adottato un’area diventata fiore all’occhiello del quartiere. Hanno anche dipinto le panchine trasformandole in un’opera di street art. «Non si è ancora capito a chi compete ritirare l’immondizia, la prende Ama se la mettiamo fuori il cancello ma solo perché ci sono operatori gentili - dice Viviana Di Maggio, vicepresidente dell’associazione - le altre aree del Comune sono in abbandono, in quella di viale Bonelli c’è un problema d’igiene».


Da Marconi invece Andrea Falasca dovrebbe prendere l’auto per raggiungere un’area cani. «L’altro giorno - dice - ero in piazza Meucci con il cane al guinzaglio, un volontario del verde mi ha fatto allontanare perché ero troppo vicino ai gonfiabili a pagamento recintati per bimbi». Vita da cani insomma, nella città “allevata” dalla Lupa.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero