Guidonia, i negozi in crisi al Comune: «Inutili i vostri "aiuti" su Facebook, vogliamo atti scritti»

Il sindaco di Guidonia Barbet
Dopo gli appelli disperati dei commercianti di Guidonia arrivati al Comune tramite "Il Messaggero", gli assessori alle Attività Produttive e alle Finanze della...

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Dopo gli appelli disperati dei commercianti di Guidonia arrivati al Comune tramite "Il Messaggero", gli assessori alle Attività Produttive e alle Finanze della terza città del Lazio fanno sapere di una “lettera aperta” che chiede ai proprietari delle mura dei negozi «alcune revisioni al ribasso o la sospensione degli affitti per i negozianti colpiti dalla crisi innescata dalla pandemia». «Ognuno - dicono - faccia la sua parte, tutti insieme»: il testo in sostanza è questo. La lettera, che per ora esiste solo sui social, ma adesso è anche su un giornale, è la prima risposta del Comune al “grido” di centinaia di attività ormai in ginocchio, che, soprattutto in Centro, hanno visto la storica strada dello shopping, via Roma, diventare un deserto. Ma l’intervento dei politici, "intravisto" sui cosidett social, dove presto svanirà nel diluvio quotidiano di interventi, non basta ai commercianti che chiedono «politiche più incisive», non «interventi spot». «


«Può essere di reciproco interesse – dicono gli assessori Armando Caponegro e Nicola Sciarra - trovare un accordo per rendere la situazione meno gravosa, evitare problemi dovuti a mancati pagamenti, usufruire delle agevolazioni dei decreti» con un vademecum. «Ma dopo un anno di pandemia mi chiedo a cosa serva chiedere accordi tra privati – è la risposta di Tiziano Di Paolo, il Ceo di Aneda Consulting, un’attività di via Roma che offre servizi al commercio e che ha il polso della situazione - Lo stipendio da assessore non viene dato per consigliare ad altri liberi cittadini, in un regime di proprietà privata, di abbassare gli affitti. Certo: ritoccarli non sarebbe male. Ma il compito di un Comune è trovare soluzioni affinché ci siano imprenditori che vogliano investire a Guidonia».

La lista dei desideri c’è: «Occorrono - dicono i negozi - un piano del commercio, servizi, strade, sicurezza, innovazione. Ci sono artigiani e piccole imprese che non vengono incentivate». Amelia Accardi, della Sibilla Viaggi, sta reagendo a una crisi che nel suo settore è un “tornado”, ma non sente «le istituzioni vicine». «Con il vostro articolo - ricorda al giornale - ho lanciato l’idea di proiettare su via Roma diapositive di viaggi. Dal Comune nessun aiuto concreto, solo un plauso. Serve sostegno vero. Nel mio caso l’uso di un proiettore. Mi hanno detto che non è possibile. E allora? Mi aiuterà Veratour. Ma così è come se ti aiutasse la famiglia, non lo Stato». Nessun riscontro nemmeno all’idea da un altro storico commerciante, Giuliano Lombardozzi: «Le vetrine potrebbero mostrare foto per ricordare le origini di Guidonia e i personaggi. La storia non può cadere nell’oblio». Dal sindaco, Michel Barbet (Cinque Stelle), nessun comunicato scritto.

 

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Il Messaggero