Zoo safari, animali trattati come giocattoli: scoppia la polemica

Una famiglia allatta una tigre al Myrtle Beach Safari della Carolina del Sud, USA. (Immagine pubblicata da Myrtle Beach Safari)
Ci sono posti dove la natura sembra così vicina che la puoi quasi toccare. Anzi, pagando un sovrapprezzo di qualche centinaia di dollari, te la puoi proprio accarezzare,...

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Ci sono posti dove la natura sembra così vicina che la puoi quasi toccare. Anzi, pagando un sovrapprezzo di qualche centinaia di dollari, te la puoi proprio accarezzare, farci una nuotatina insieme e persino nutrirla. E' quanto accade al Myrtle Beach Safari, lo zoo safari americano della Carolina del Sud che, tra le decine di mirabolanti attrazioni, propone di allattare una tigre, scattare decine di selfie con la scimmia di turno, dare da mangiare all'elefante e addirittura un bagnetto in vasca con una tigre, come illustrato dalle immagini che la stessa struttura ha pubblicato. E' vero, alcune di queste trovate da circo d'annata non sono una novità.


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Molti altri zoo, in giro per il mondo, offrono pacchetti simili e a prezzi più ragionevoli. Così, la nuotata con la tigre, sembra essere il solo fiore all'occhiello rimasto, al safari park americano, per invogliare le famiglie a tirare fuori una buona parte dello stipendio in cambio di quella che viene definita "educazione ambientale". Ed è proprio quella singolare educazione che, animalisti e associazioni di categoria, continuano a prendere di mira. La vicenda del Myrtle Beach Safari infatti, tiene banco da tempo e da un pò, ha varcato i confini nazionali, facendo parlare di sè anche anche in Italia dove, pagine che si occupano di informazione e salvaguardia animale, come Basta Delfinari, hanno riproposto la questione.

D'altronde, al di là dell'effetto spettacolare e adrenalinico del momento, la ricerca di un qualsiasi significato o insegnamento derivante dall'ennesimo selfie con un orango, così come da quel paio di bracciate a fianco ad una tigre che sembra nuotare a comando, risulta ardua se non impossibile. E allora? Meglio lasciare il costume da bagno a casa? Potrebbe essere una soluzione. Visto che quegli animali, tra l'altro, non sono giocattoli.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero