Tartaruga di terra scambiata per una caretta caretta: turisti la gettano in mare per "salvarla" ma la annegano

L'ira delle associazioni: "Uccisa dall'ignoranza"

Tartaruga di terra scambiata per una caretta caretta: turisti la gettano in mare per "salvarla" ma la annegano
La tartaruga passeggiava tranquilla su una duna nel tratto di spiaggia tra Castiglione della Pescaia e Marina di Grosseto, sul litorale maremmano in Toscana. Poi alcuni...

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La tartaruga passeggiava tranquilla su una duna nel tratto di spiaggia tra Castiglione della Pescaia e Marina di Grosseto, sul litorale maremmano in Toscana. Poi alcuni passanti l'hanno avvistata e gettata in mare, pensando di salvarla. Erano convinti si trattasse di una "Carretta Carretta" - nota specie di tartaruga marina - arenata sulla spiaggia. E invece, si trattava di una normale testuggine da terraferma ("testudo hermanni"), incapace di nuotare. Quando è stata lanciata tra le onde, dunque, la tartaruga è morta annegata

Su quel tratto di spiaggia ora c'è una lapide di legno che recita: «Qui giace Marina, tartaruga di terra vittima dell'ignoranza». L'hanno costruita i volontari dell'associazione TartAmare, no-profit grossetana che si occupa di recupero di tartarughe marine. Ad avvisarli è stata una turista tedesca: aveva notato la carcassa della testuggine a riva, immobile e priva di vita. Una volta arrivati in spiaggia i volontari hanno soltanto potuto constatarne la morte. E darle degna sepoltura nella duna. 

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L'appello dei volontari: «Prima di agire informatevi»

«Abbiamo deciso di chiamarla Marina, come la natura della tartaruga per cui è stata tristemente scambiata - hanno scritto loro stessi su Facebook - la morte di Marina si sarebbe potuta evitare con una chiamata a un ente competente o anche con una semplice ricerca su internet».Il post prosegue: «Qual è quindi la morale di questa storia, purtroppo vera? Che se non si è certi di qualcosa, è doveroso informarsi prima di agire. Ma anche che, a volte, non agire è la soluzione migliore. Non tutti gli animali che incontriamo sono in difficoltà». 
 

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Il Messaggero