La scoperta choc è stata al centro di un lavoro di indagine per capire quale fosse la ragione che ha portato un branco di 200 renne nell'arcipelago norvegese di...
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Clima, allarme miele: crolla la produzione
Febbre del Nilo, 79enne malato da 10 giorni: primo caso dell'estate di virus West Nile nel Veneto
Il numero così alto di decessi, secondo gli studiosi dell'Istituto Polare Norvegese, non solo è anomalo ma è dovuto ai cambiamenti climatici che hanno interessato la regione.
I cadaveri sono stati scoperti in evidente stato di decomposizione a circa 1200 chilometri dal Polo Nord. L'alto tasso di mortalità ha spiegato il professor Pedersen è dovuto al riscaldamento terrestre che ha fatto sì che la pioggia cadendo sulla neve formasse una spessa calotta di ghiaccio sulla tundra, impedendo alle renne di cibarsi di muschi e licheni che, anche d'inverno, sono disponibili sotto la neve.
Gli animali con gli zoccoli scostano la neve e riescono a cibarsi ma la calotta di ghiaccio stavolta lo ha impedito. Secondo gli esperti il numero di renne esistenti a Svalbard, un territorio grande due volte come il Belgio, è arrivato a 22mila esemplari. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero