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Sembrava un film dell’orrore. L’alluvione in Australia non ha soltanto seminato distruzione in New South Wales, ma anche provocato la fuga degli insetti, e in particolare dei ragni, verso le case e gli alberi. Dall’Australia si moltiplicano i video diffusi sui social, con scene veramente orrende di soffitti invasi da aracnidi di ogni tipo.
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Il Guardian dedica al fenomeno un ampio reportage, con racconti da piaghe bibliche. Ci sono testimonianze di residenti, come quella di Matt Lovenfosse, che tornando a casa ha trovarto “milioni di ragni sul tappeto”. Insetti in fuga, come milioni di altri, dall’alluvione di Kinchela Creek, che ha raggiunto anche la proprietà di Lovenfosse. «Pazzesco, i ragni entrano nella casa, salgono sui muri e su qualunque cosa, pur di mettersi in salvo».
Non si tratta, a dire il vero, dell’unico animale dall’aspetto sinistro a scappare dalla furia degli elementi. «Quando sale il livello dell’acqua, i serpenti salgono sugli alberi», ha raccontato il residente al giornale britannico.
Un simile fenomeno è stato raccontato da Shenae e Steve Varley, che vicino alla diga di Penrith, vicino a Sydney, hanno notato una moltitudine di insetti, ragni ma anche grilli, formiche, lucertole, salire verso l’alto, sulla parte della barriera non ancora immersa sott’acqua. Stessa atmosfera a Macksville, cittadina lambita dal fiume Nambucca, dove la resiente Melanie Williams è rimasta scioccata nel vedere una moltitudine di ragni risalire le mura della sua casa per sfuggire all’alluvione. “Ogni tanto vedo ragni da queste parti, ma mai così tanti, è stata una cosa pazzesca”, ha detto al network ABC. Nel garage di un suo vicino, ce n’erano il doppio dentro il garage. Lovenfosse ha detto di non aver mai visto - se non vent’anni prima, quando era un bambino - una simile alluvione.
L’aracnologo Lizzy Lowe ha spiegato che è comune, in certi periodi dell’anno, vedere molti ragni, soprattutto durante l’estate australiana, periodo di forti piogge. Gli esperti invitano a non ucciderli, perché sono efficacissimi nell’uccidere altri insetti infestanti, e contribuiscono all’equilibrio dell’ecosistema. Esistono molte specie velenose, ma i ragni non costituiscono per l’uomo un pericolo maggiore dei serpenti e della puntura delle api.
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Il Messaggero