Il procione sale sul banco degli imputati. Altra tappa, con una decisione favorevole alla Procura di Milano e presa da un collegio di tre giudici, nella lunga querelle giudiziaria...
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Procione ubriaco ai mercatini di Natale, catturato e ucciso: rabbia degli animalisti
Lucio, comunque, preso in carico dai carabinieri forestali di Milano, è rimasto per tutti questi mesi nel centro faunistico di Monte Adone (Bologna), anche perché nel frattempo è stato disposto anche un sequestro amministrativo, diverso da quello penale. E se l'animale, da quanto viene riferito, si è trovato molto bene nel centro di tutela, la sua ormai ex proprietaria, difesa dal legale Giorgia Leone, era riuscita, invece, a fine novembre ad ottenere il dissequestro del procione da parte del gip.
Giudice che, in sostanza, aveva valutato che l'animale, portato dall'Ucraina in Italia dalla donna, pur essendo inserito per legge tra le specie pericolose e invasive, in realtà non rappresentava un pericolo concreto, anche per la salute. Tenuto, quando stava in casa, in una gabbia con dentro delle copertine e pure un pupazzo, scriveva il gip, era di fatto in buone condizioni e socievole.
Ora, però, i giudici del Riesame (Tacconi-Cucciniello-Spagnuolo Vigorita) hanno accolto le tesi del ricorso del pm, spiegando che deve rimanere sotto sequestro penale, anche sulla base di giurisprudenza della Cassazione, perché non si può valutare, caso per caso, se un animale sia pericoloso o meno, se è incluso nell'elenco delle specie di cui è vietata la detenzione. Ripristinato, dunque, il sequestro preventivo di Lucio, ma in ipotesi la difesa potrebbe ricorrere anche in Cassazione. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero