Le orche di Genova, che da oltre due settimane stanno tenendo con il fiato sospeso studiosi e appassionati di tutto il mondo, arrivano dall'Islanda. E' il branco che ha...
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Orche nel porto a Genova: il cucciolo è morto, ecco la drammatica prova
Orche a Genova: la femmina sembra sostenere un cucciolo malato e un altro piccolo manca all'appello
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Poi, il comunicato, scende nei particolari e dà un nome a tutti i singoli individui che, ancora, stazionano nelle acque liguri. E allora, ecco SN113 "Riptide, SN114 (la femmina con il cucciolo morto) e SN116 "Aquamarin" con, testuale, SN115 "Dropi" che è un altro probabile individuo da confermare in attesa della foto identificativa del lato sinistro. Così, l'intero pod (branco) sarebbe arrivato fin dentro il nostro Mediterraneo percorrendo oltre 5000 chilometri, come confermato dal team di studiosi che sottolinea: "E' la prima volta che le orche migrano tra l'Islanda e l'Italia, nella storia della ricerca relativa a questi predatori. Riteniamo che, gli oltre 5200 chilometri percorsi, siano una delle rotte migratorie più lunghe mai registrate al mondo. Un record".
Come si è arrivati a identificare gli animali? Le immagini riprese in questi giorni, sono state messe a confronto con quelle in archivio. Da qui, dopo attente osservazioni, la conferma.
Cosa si sa di queste orche? "Le abbiamo individuate per la prima volta, spiegano i ricercatori, il 2 giugno 2014. L'anno successivo, durante l'estate, erano divenuti "clienti" abituali con diversi avvistamenti e con tutti e quattro i membri presenti (SN113, SN114, SN115 e SN116) come era avvenuto nei due anni precedenti.
Nel 2017 avevamo avuto ancora incontri. Poi, dopo il 7 luglio 2017, di SN113 e i suoi compagni, non avevamo saputo più nulla. Fino ad ora. Due anni e mezzo dopo, si sono presentati a Genova". In queste ore, le orche sono ancora lì. Almeno per il momento, sembra non abbiano alcuna intenzione di abbandonare quel braccio di mare. Quel cucciolo morto potrebbe essere la causa del loro anomalo stazionamento o c'è dell'altro? Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero