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Alla fine si è arresa. Morta per colpa di una infezione batterica, l'orca Kiska si è spenta da sola nella sua vasca che era poco più che una tinozza, al Marineland Canada, la struttura a due passi dalle Cascate del Niagara. "Ora è finalmente libera", hanno commentato associazioni come The Whale Sanctuary Project che ha diffuso le immagini che proponiamo, così come le migliaia di persone che, attiviste o semplici appassionate, negli anni si erano battute inutilmente per la sua liberazione. Sì perché la povera Kiska, dopo oltre quarant'anni di detenzione, dal 2011 viveva da sola senza più un compagno che le tenesse compagnia. La sua triste storia inizia nel lontano 1979 quando, aveva circa tre anni, viene catturata nelle fredde acque dell'Atlantico Settentrionale.
Kiska, l'orca dell'acquario rimasta sola, prende a testate la vasca per tentare di fuggire
La storia di Kiska, l'orca più sola del mondo
Da lì in poi, come fosse un gigantesco pesce rosso, è un continuo girare in tondo, alternato da spettacoli da circo e gravidanze finite più o meno male. Kiska, infatti, nel corso della sua vita partorisce cinque volte. Kanuck, nel '94, Nova, '96, Hudson, '98, Atena nel 2004 con il primo nato, nel '92, rimasto addirittura senza nome perché morto subito dopo il parto. Così, dopo una vita che, soprattutto per animali estremamente intelligenti e che provano emozioni profonde come le orche, non è stata una vita, la storia di Kiska si chiude nel peggiore dei modi. In solitudine, così come aveva vissuto gli ultimi 12 anni. "Ricorderemo il suo sacrificio per sempre, ha commentato l'ex trainer della struttura Phil Demers. Era una ragazza fantastica".
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Il Messaggero