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Il lupo, il predatore per eccellenza non ha mai abbandonato il Parco Regionale dei Monti Simbruini a nord est della Capitale. La conferma arriva da uno studio dell’Ispra, istituto del Ministero della Transizione. Nella più grande area protetta della Regione Lazio a nord- est di Roma, il territorio montuoso che va da Subiaco fino a Filettino in provincia di Frosinone, ospita circa 40 lupi.
A certificarlo il monitoraggio di due anni fatto in tutto il territorio nazionale, dove sono stati rintracciati oltre tremila esemplari, per la Regione Lazio hanno partecipato allo studio anche nove operatori del Parco dei Simbruini, che hanno studiato e passato al setaccio l’intera area protetta e anche le zone limitrofe. Il dato che ne è scaturito conferma la presenza del lupo sui Simbruini già dal secolo scorso negli anni 80 e ad oggi sarebbero una quarantina i predatori che vivono su questo territorio.
“Complessivamente nel 2020 e 2021 – spiega Ilaria Guji del servizio naturalistico del Parco dei Simbruini che ha partecipato allo studio - sono stati monitorati 10 percorsi, detti transetti, di diversi chilometri ciascuno, ricadenti sia nell’area protetta del Parco e nei siti Natura 2000 del Monte Scalambra, i castagneti di Fiuggi e le grotte di Bellegra”.
Il lupo nell’area Parco non vive solo in alta montagna, scende anche a valle come il predatore che arrivò fino sulla strada Sublacense nel territorio del Comune di Agosto e fu investito da un automobile di passaggio.
Fu trovata e rilasciata del territorio di Vallepietra e fu chiamata proprio Petra. E questo inverno la lupa è stata fotografata dall’obbiettivo di un foto amatore locale, mentre girovagava tranquilla sulle nevi di Monte Livata. A riconoscerla sui social gli stessi guardiaparco, perché si vedeva chiaramente il collare satellitare e il giorno della foto, secondo i rilievi satellitari, era proprio in quella zona. Durante il monitoraggio del lupo sono state trovate anche tracce dell’orso marsicano, ormai di casa nell’area Parco e zone limitrofe, è arrivato a valle, fino nel territorio del Comune di Marano Equo, vicino Subiaco. Ma spesso la coesistenza tra il lupo e gli allevamenti del comprensorio è molto difficile e provoca non poche polemiche tra gli allevatori e l’Ente Parco.
“L’Ente Parco è impegnato da sempre nel ricercare la coesistenza fra il predatore selvatico e le attività economiche locali- spiegano al Parco dei Simbruini - i danni al bestiame di allevamento provocati dal lupo sono indennizzati secondo la normativa regionale e nazionale ed è in corso un progetto sperimentale di prevenzione che interessa diversi allevatori locali. Il lupo è un elemento fondamentale della fauna appenninica tipica del Parco dei Simbruini dove si nutre principalmente di cinghiali ed è protetto da normative nazionali e comunitarie”.
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Il Messaggero