«Liberate Bibong». Torna in mare il delfino imprigionato da 17 anni in una vasca coreana

Bibong sarà liberato dopo 17 anni di prigionia. (Immag diffusa da Korea Now)
Lui, ancora non lo sa ma è già libero. Sì perché questa volta il ministero ha deciso. Bibong, il delfino tursiope che da 17 anni viveva imprigionato in...

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Lui, ancora non lo sa ma è già libero. Sì perché questa volta il ministero ha deciso. Bibong, il delfino tursiope che da 17 anni viveva imprigionato in una vasca dell'acquario, era stato catturato illegalmente. Certo, c'è voluto un po' ma alla fine, la decisione tanto attesa è arrivata. Una sentenza, quella pronunciata dal Ministero del Mare e della Pesca di quel Paese, attesa da quel lontano 2005, anno nel quale il delfino, strappato alla sua famiglia, era stato catturato. La notizia, diffusa poche ore fa con tanto di filmato diffuso da Korea Now, è stata accolta con soddisfazione da quel mondo ambientalista che, da tempo immemore, ne chiedeva la liberazione.

 

 

La storia di Bibong

Dal 2016 al 2020, in quel Paese si sono contati almeno 20 cetacei morti. Un numero enorme che, riportato dal locale Yonhap News, preoccupa e fa pensare. Certo, tornare in mare aperto da soli, dopo aver trascorso quasi tutta la vita dentro una vasca di un acquario non è semplice e i ricordi del delfino potrebbero essere sbiaditi. Dalla sua cattura, infatti, Bibong che ora ha 23 anni, non ha potuto fare altro che girare in tondo in una delle tinozze di un delfinario di Jeju, isola sud coreana nota per l'alto numero di acquari e delfinari.

 

 

Ma, stavolta, assicurano dal ministero, la salvaguardia del delfino che verrà liberato è più che garantita. «Il ministero competente, ha tenuto a sottolineare il Ministro Cho Seung-hwan, si sta adoperando perché le operazioni di rilascio possano proseguire nel migliore dei modi». Inizialmente, infatti, Bibong verrà trasferito in un'area recintata e costruita apposta per lui dove potrà riprendere gradualmente il contatto con il suo mare e dove tecnici del ministero ed esperti lo seguiranno passo dopo passo. Infine, verrà finalmente reinserito in natura. E chissà che durante il suo peregrinare, non possa, prima o poi, incrociare la sua famiglia, i suoi vecchi compagni. Una possibilità che, seppur remota, è la speranza di tutti. Perché in natura, contrariamente alle vasche recintate che funzionano ad orari, non si sa mai cosa può accadere. La sorpresa, potrebbe essere proprio dietro l'angolo.

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Il Messaggero