Un grosso delfino, finito nelle reti dei pescatori, è morto. Il mammifero marino, un maschio adulto di tursiope (Tursiops truncatus) lungo circa tre metri, sarebbe rimasto...
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Per il delfino infatti, non c'era più niente da fare. Così, una volta a terra, la collaborazione tra Centro di Referenza Nazionale per le Indagini Diagnostiche sui Mammiferi marini spiaggiati (C.Re.Di.Ma) e il CERT (Cetaceans' strandings Emergency Response Team) che si occupa di emergenze legate ai mammiferi marini che opera nel Mediterraneo, ha permesso di predisporre le indagini post mortali sull'esemplare che procederanno anche durante le prossime settimane presso l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Torino e il Dipartimento di Biomedicina Comparata e Alimentazione dell'Università di Padova.
La questione legata alle catture accidentali di delfini e mammiferi marini è, insieme agli spiaggiamenti (spesso dovuti a malattie come il morbillivirus) la causa principale di morte che sta decimando i delfini anche in Europa. Lungo le coste di Francia e Portogallo infatti si contano migliaia di esemplari uccisi per errore, dalle reti da pesca ogni anno. Una strage che, documentata anche da diverse associazioni ambientaliste, sembra non trovare fine. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero