Freedom farm, la fattoria in Israele che accoglie animali con disabilità

Freedom farm, la fattoria in Israele che accoglie animali con disabilità
Si chiama Freedom Farm, fattoria della libertà, un luogo – forse l'unico al mondo – dove sono accolti e curati animali con disabilità. Si trova a...

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Si chiama Freedom Farm, fattoria della libertà, un luogo – forse l'unico al mondo – dove sono accolti e curati animali con disabilità. Si trova a Moshav Olesh, in Israele dove due amanti degli animali, Adit Romano, ex-dirigente e Meital Ben Ari, professionista dell'hi-tech, hanno deciso di aiutare chi non può esprimere la propria sofferenza con le parole, ma ha il diritto, come ogni essere vivente, ad una vita dignitosa.


In questa fattoria speciale, ecco che vivono insieme, Miri un asino con tre zampe, Gary, una pecora che ha dei supporti alle zampe per camminare e Omer una capra cieca e molti altri animali con disabilità più o meno gravi.
Sono circa 200 gli animali che hanno trovato rifugio tra le cure amorevoli dei due fondatori di Freedom Farm, il cui scopo è non solo aiutare, ma anche sensibilizzare l'opinione pubblica, su un problema meno noto.

Infatti molti degli animali della fattoria della libertà, sono stati salvati dalla macellazione, oppure recuperati perché abbandonati dai legittimi proprietari o in altri casi ancora portati lì da agricoltori per essere curati perché non più utili.
Tra le varie attività di Freedom Farm, quella che sta più a cuore a Adit Romano e Meital Ben Ari, è la visita di famiglie e bambini, che scelgono di trascorrere del tempo con gli animali disabili, perché rendere partecipe la comunità al progetto, può aiutare la fattoria a sopravvivere economicamente.

Il mantenimento della struttura di circa due ettari, con stalle e un fienile, infatti costa circa un milione di dollari l'anno, soldi che arrivano da donazioni e sostenitori sia in Israele che all'estero. Oltre al cibo ed alle cure mediche i due amanti degli animali, raccolgono soldi per dotare di arti artificiali chi ne ha bisogno. L'ultimo caso riguarda Nir, una mucca di 5 mesi, dotata di una protesi perché le è stata amputata una gamba. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero