“Assembramento”, sì, ma autorizzato: i fenicotteri tornano nella Salina

“Assembramento”, sì, ma autorizzato: i fenicotteri tornano nella Salina
Nello scatto fatto all’alba della fotoreporter ambientalista Paola Centonze, in questa uggiosa mattinata più autunnale che primaverile, lo spettacolo di un...

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Nello scatto fatto all’alba della fotoreporter ambientalista Paola Centonze, in questa uggiosa mattinata più autunnale che primaverile, lo spettacolo di un “assembramento autorizzato” di fenicotteri rosa. Una nuova e affascinante immagine della “Salina dei Monaci”, al confine jonico tra le province di Lecce e Taranto, definito “sentiero dei Fenicotteri”. 


La Salina dei Monaci, da tempo è zona di sosta dei fenicotteri rosa (Phoenicopterus roseus) soprattutto durante le fasi di migrazione. Un vero e proprio paradiso in terra frequentato da altri splendidi esemplari di uccelli migratori come i germani reali, gli storni, le gru, i cigni e le oche selvatiche. In zona presente anche il poco comune cavaliere d'Italia. Uccelli di passaggio, qui, anche l'airone rosso e l'airone bianco, l'avvoltoio capovaccaio, il picchio, il pettirosso, il martin pescatore, la capinera, lo scricciolo, l'usignolo, la gazza, il corvo ed il merlo.

Molto ampia la gamma di specie di anfibi come la raganella italiana, il rospo comune, e il tritone italico. I rettili più comuni invece sono la tartaruga di terra e d'acqua dolce, la vipera di Laemann, la biscia dal collare, il biacco, il cervone e il colubro leopardino. I mammiferi sono anch'essi molto numerosi, soprattutto animali adattabili come lo scoiattolo, il topo quercino e il topo campestre. Molto frequente il riccio, e la più grande istrice, oltre a lepri, conigli selvatici, gatti selvatici, volpi, tassi, faine e cinghiali. Molto numerosi sono anche le specie di uccelli rapaci come il barbagianni, la civetta e il gufo comune, che agiscono di notte, e la poiana, il falco pescatore, l'albanella, il nibbio bruno, il biancone, il falcone pellegrino e il gheppio. Un parco naturale davvero imperdibile. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero