La sua compagna era morta nel 2012 e da allora, era sempre vissuto da solo. Così, da quel giorno, il giovane Kavaan, uno splendido esemplare di elefante indiano, sarebbe...
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Un fazzoletto d'erba e una capanna che sarebbero rimasti gli stessi anche dopo la scomparsa della sua unica amica. Così, quegli ultimi otto anni, lo vedono solo e sempre più depresso. Tanto che, per Kazaan, si comicia a temere anche per la sua salute. Ha poco spazio per muoversi e ormai nessuno stimolo. Nel frattempo però, la sua storia inizia a diffondersi, arrivando a scavalcare i cancelli dello zoo e addirittura i confini di quel Paese, attraversa l'oceano dove, grazie al lavoro di Four Paws International, l'associazione animalista che si occupa di salvaguardia animale, e soprattutto alla sentenza dell'Alta Corte pachistana che, dopo aver decretato la chiusura dello zoo di Marghazar a maggio, ha dato il via libera al trasferimento di Kazaan in un santuario cambogiano.
Lì, il pachiderma sarà curato e rimesso in forze e soprattutto, avrà finalmente compagnia. Così, mentre si attendono gli ultimi dettagli necessari per il trasferimento, una considerazione sembra d'obbligo così come un augurio. Appurato infatti, che gli elefanti hanno buona memoria, si spera che quegli ultimi otto anni possano essere dimenticati presto.
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Il Messaggero