Delfini intrappolati nelle reti dei pescherecci francesi: seimila condannati a morte. L'immagine choc

Da Gennaio a Marzo, lungo la costa occidentale della Francia, una media di 6.000 delfini vengono uccisi, ogni anno, dai grandi pescherecci a strascico. La denuncia è del...

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Da Gennaio a Marzo, lungo la costa occidentale della Francia, una media di 6.000 delfini vengono uccisi, ogni anno, dai grandi pescherecci a strascico. La denuncia è del movimento ambientalista Sea Shepherd che, in queste ore, ha documentato l'ennesima cattura accidentale di altri due esemplari di delfini, finiti intrappolati nelle reti dei barconi da pesca francesi.


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"Mentre stavamo pattugliando il Golfo di Biscaglia, in territorio francese, per controllare le eventuali catture accidentali dei pescherecci, precisa Sea Shepherd, abbiamo individuato due imbarcazioni a noi molto note, la Colombine e L'Arlequin, impegnate nella pesca a strascico "a coppie", metodo noto per essere particolarmente rischioso per la cattura di delfini". Era l'alba e, mentre le due imbarcazioni, avevano iniziato le operazioni per issare le reti a bordo, i volontari del movimento ambientalista avevano notato qualcosa di strano.

Così, a bordo di un gommone, si erano avvvicinati ai pescherecci. All'interno delle reti, c'erano due delfini.
Catturati insieme al pescato, probabilmente erano finiti sul fondo della rete dove erano morti per asfissia.
L'episodio, documentato dalle immagini riprese da Tara Lambourne di Sea Shepherd, ha riacceso le polemiche in merito alla pesca accidentale dei mammiferi marini. I famigerati "pinger", dispositivi acustici repulsivi che, secondo i pescatori, allontanerebbero i delfini dalle aree dove operano i pescherecci, anche stavolta si sono dimostrati inutili.

"La popolazione di delfini, afferma ancora Sea Shepherd, rischia di esser spazzata via dalla costa atlantica della Francia. Anno dopo anno, il Pelagis Observatory ha pubblicato relazioni allarmanti sul declino della loro popolazione a causa della mortalità provocata dai pescherecci". Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero