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Se non ci fosse stato l'intervento della Lav di Trento, quel batuffolo nero sarebbe finito all'asta. Come fosse un quadro, un vaso o chissà cos'altro, sarebbe stato l'ennesimo "corpo del reato" nell'elenco dell'asta giudiziaria telematica che viene gestita dall'Istituto Vendite Giudiziarie di Trento. E la possibilità di "battere" quel cagnolino malandato, per il quale la base d'asta era già stata fissata a soli 100 euro più Iva, con rilancio di 50, stava per divenire un'amara realtà.
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Fortunatamente per quel cucciolo, la Lav Trentina aveva denunciato la singolare situazione alla Procura chiedendo l'affido del cane. Tra l'altro, era stato evidenziato, quel cagnolino non è un oggetto e necessita di cure. Il cucciolo infatti, aveva già evidenziato problemi di salute e il fatto che già in passato fosse stato vittima di maltrattamenti, avrebbe reso la decisione dell'accoglimento della richiesta da parte del Pm più semplice. Da qui, la decisione di annulare l'asta e il conseguente affidamento del piccolo alla Lav che si prenderà cura del cucciolo.
«Da oggi, commenta la l'associazione animalista, comiceremo a prenderci cura del cucciolo e ci metteremo all'opera per trovargli una famiglia che possa accoglierlo. Quella di oggi, sottolineano, è una vicenda che ha avuto un lieto fine anche se, putroppo, nel nostro ordinamento giuridico gli animali sono considerati ancora cose».
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