Cerbiatto in spiaggia a Camogli fugge spaventato dai soccorritori e muore Video

Il cerbiatto si tuffa in mare spaventato. (immagini e video pubblicate da Ansa)
Tutta la vicenda era iniziata come una favola. Il mare, le onde e quella spiaggia, rimasta deserta per l'emergenza coronavirus, avevano incuriosito un cerbiatto che, sceso...

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Tutta la vicenda era iniziata come una favola. Il mare, le onde e quella spiaggia, rimasta deserta per l'emergenza coronavirus, avevano incuriosito un cerbiatto che, sceso dalle alture, non aveva resistito a richiamo del mare di Camogli, in provincia di Genova. Così, come illustrato dalle immagini finite nelle scorse ore sui social e diffuse dall'Ansa, in un attimo si era avventurato sulla battigia dove aveva iniziato a giocare con la risacca.





Poi, improvvisamente, qualcosa doveva averlo distratto perchè, ancora con le zampe in acqua, si era girato bruscamente verso terra prima di quello che sembra un tuffo disperato in mare in cerca di una via di salvezza. Non è chiaro cosa sia accaduto in quel frangente, nè chi o cosa possa averlo spaventato a tal punto da averlo indotto al tuffo. Quel che è certo è che, purtroppo, la fine di questa storia avrebbe assunto tinte drammatiche.

L'animale infatti, stando a quanto dichiarato dalle cronache locali, per sfuggire ai soccorritori allertati dai curiosi, una volta lasciata a zampe levate la spiaggia, avrebbe cercato di saltare un cancello dove, però è rimasto infilzato alla gola. Trasportato immediatamente nella clinica dell'Enpa a Campomorone, per il povero cerbiatto non c'è stato nulla da fare. Gravemente ferito e in preda a fortissime sofferenze, i dottori sono stati costretti a sopprimerlo. "Non ci stancheremo mai di dirlo, ha scritto in un comunicato Enpa Genova, trovare un animale selvatico in giro, non significa per forza che sia in difficoltà o che, per forza, abbia bisogno del nostro aiuto. Se l'animale non è palesemente ferito o nei guai, meglio non avvicinarsi per evitare di spaventarlo".

Così è finita la favola del cerbiatto che voleva vedere il mare. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero