Balene beluga prese a calci e pugni perché non eseguono gli ordini: sotto accusa ammaestratore russo Video

Un frammento del filmato ripresi dalle telecamere del delfinario russo (immag e video pubbl su YouTube da Save the Ocean il 18 maggio '21-allegato link video relativo nella proposta)
Balene beluga prese a calci e pugni. A riprendere la drammatica scena sono state le telecamere di sorveglianza. Uno spaccato dell'addestramento quotidiano impartito agli...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Balene beluga prese a calci e pugni. A riprendere la drammatica scena sono state le telecamere di sorveglianza. Uno spaccato dell'addestramento quotidiano impartito agli ospiti detenuti nel Primorsky Oceanarium, il delfinario russo di Vladivostock. Protagonisti del filmato  due esemplari di beluga e il loro addestratore, Dmitry Bachinsky. E allora eccola la sequenza incriminata che, pubblicata tra gli altri dall'associazione ambientalista Save the Ocean su You Tube, sta suscitando una serie infinita di polemiche. Nel breve filmato, infatti, si vede il trainer che, a bordo vasca e coadiuvato da una collega, impartisce ordini a due delle tre balene che compaiono nell'inquadratura.

 

Quella a sinistra si chiama Nil e ha 12 anni e pesa una tonnellata. L'altra, Lear, è un maschio di 13 che stazza una tonnellata e mezzo. Il filmato, dopo qualche attimo nel quale si vede il trainer impartire ordini, va subito al sodo. E allora ecco Dmitry che, spazientito, prima prende a pugni Nil, alla sua sinistra e poi, non contento, sferra un paio di calcioni a Lear. A questo punto, con le balene evidentemente intimorite - la pelle delle beluga al pari di quella dei delfini, è molto sensibile -  il filmato si interrompe. Parlare di dolore è forse esagerato, perché la mole delle balene è quella che è, ma certo è triste vedere questi atteggiamenti violenti da parte dell'ammaestratore. Inutile sottolineare le reazioni provocate da quelle immagini che, seppur diffuse da poche ore, risalgono al 5 maggio scorso. Alla fine, le successive giustificazioni della direzione del delfinario a difesa del trainer che, secondo loro, avrebbe agito solo per interrompere un momento di aggressività delle beluga, paiono fuori posto. Come quelle balene costrette a vivere in una piscina in cui vengono trattate in quel modo.

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero