«Sono stata vittima di una spedizione punitiva corporale, sicuramente significativa di monito verso qualcuno dei miei interventi di tutela, voglio invitare i vigliacchi...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Ilaria Fagotto ha poi raccontato la vicenda in un audio pubblicato sulla sua pagina Facebook. Questo il racconto:
LA DENUNCIA DI ALLEANZA POPOLARE ECOLOGISTA
«Ilaria Fagotto, presidente della Lega Antispecista Italia, è stata vittima di una spedizione punitiva corporale. È accaduto ieri sera alle porte di Catania. Stava rientrando in casa dopo aver portato l’acqua a dei randagi che accudisce. Un uomo con indosso un casco l’ha raggiunta nel suo giardino e colpendola con gli avambracci l’ha messa a terra per poi proseguire con calci violenti. L’animalista è stava salvata da Falcor, un maremmano, che vendendola in difficoltà ha scavalcato la recinzione e messo in fuga l’aggressore. Sul luogo sono intervenuti i Carabinieri, che stanno indagando». Lo dichiara in una nota Rinaldo Sidoli, portavoce di Alleanza Popolare Ecologista (Ape).
«È un fatto di una gravità inaudita - prosegue - che merita la più dura condannata da parte dell’amministrazione locale e regionale. Chiediamo altresì allo Stato di tutelare l’incolumità di una grande paladina degli animali. Recentemente ha fatto sequestrare quaranta cavalli maltrattati. Ha fermato il business dei combattimenti illegali con pitbull e ottenuto il sequestro. Qualche giorno fa ha denunciato la persona che ha sparato al cucciolo di cane a Castiglione di Sicilia. Una donna scomoda, colpevole di difendere e tutelare chi non ha voce».
Conclude Sidoli: «Ci auguriamo che gli autori di questo grave atto di intimidazione vengano identificati e puniti. La cultura dell’illegalità non vincerà. Siamo certi che non scalfirà minimamente il quotidiano impegno della Fagotto e non sarà questo gesto infame a far ritirare le denunce che ha presentato contro chi ha maltrattato gli animali. Ma lo Stato deve dimostrare che in Italia non esistono zone franche. Si tratta di un episodio gravissimo e inquietante, che non può non scuotere le coscienze di tutti gli amanti degli animali». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero