Animalista aggredita davanti casa: «Un uomo col casco ha cominciato a colpirmi, salvata dai cani»

«Sono stata vittima di una spedizione punitiva corporale, sicuramente significativa di monito verso qualcuno dei miei interventi di tutela, voglio invitare i vigliacchi...

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«Sono stata vittima di una spedizione punitiva corporale, sicuramente significativa di monito verso qualcuno dei miei interventi di tutela, voglio invitare i vigliacchi mandanti di questo vergognoso gesto al 100% commissionato, occupandomi di centinaia di casi, a farmi anche sapere in qualche modo di cosa si tratta...altrimenti mi sa che le vostre legnate lasciano il tempo che trovano....». Sono le parole di Ilaria Fagotto, presidente della Lega Antispecista Italia, che ha denunciato di esser stata aggredita in strada mentre rientrava in casa a Catania. A salvarla sarebbero stati i suoi cani, pronti ad avventarsi contro l'aggressore, che si sarebbe presentato in sella a una moto con un casco in testa e, senza dirle nulla, avrebbe iniziato a colpirla. 


Ilaria Fagotto ha poi raccontato la vicenda in un audio pubblicato sulla sua pagina Facebook. Questo il racconto: 
 


LA DENUNCIA DI ALLEANZA POPOLARE ECOLOGISTA

«Ilaria Fagotto, presidente della Lega Antispecista Italia, è stata vittima di una spedizione punitiva corporale. È accaduto ieri sera alle porte di Catania. Stava rientrando in casa dopo aver portato l’acqua a dei randagi che accudisce. Un uomo con indosso un casco l’ha raggiunta nel suo giardino e colpendola con gli avambracci l’ha messa a terra per poi proseguire con calci violenti. L’animalista è stava salvata da Falcor, un maremmano, che vendendola in difficoltà ha scavalcato la recinzione e messo in fuga l’aggressore. Sul luogo sono intervenuti i Carabinieri, che stanno indagando». Lo dichiara in una nota Rinaldo Sidoli, portavoce di Alleanza Popolare Ecologista (Ape). 

«È un fatto di una gravità inaudita - prosegue - che merita la più dura condannata da parte dell’amministrazione locale e regionale. Chiediamo altresì allo Stato di tutelare l’incolumità di una grande paladina degli animali. Recentemente ha fatto sequestrare quaranta cavalli maltrattati. Ha fermato il business dei combattimenti illegali con pitbull e ottenuto il sequestro. Qualche giorno fa ha denunciato la persona che ha sparato al cucciolo di cane a Castiglione di Sicilia. Una donna scomoda, colpevole di difendere e tutelare chi non ha voce». 


Conclude Sidoli: «Ci auguriamo che gli autori di questo grave atto di intimidazione vengano identificati e puniti. La cultura dell’illegalità non vincerà. Siamo certi che non scalfirà minimamente il quotidiano impegno della Fagotto e non sarà questo gesto infame a far ritirare le denunce che ha presentato contro chi ha maltrattato gli animali. Ma lo Stato deve dimostrare che in Italia non esistono zone franche. Si tratta di un episodio gravissimo e inquietante, che non può non scuotere le coscienze di tutti gli amanti degli animali». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero