Svolta in Corea del Sud, chi commette reati contro gli animali sarà perseguibile: riconosciuti come esseri senzienti

Uno dei migliaia di cani salvati dalle associazioni in Corea del Sud (immag pubbl su Fb da Humane society International)
Da settembre, anche in Corea del Sud, chi si macchierà di reati contro gli animali domestici potrebbe essere perseguito per legge. La storica decisione che potrebbe...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Da settembre, anche in Corea del Sud, chi si macchierà di reati contro gli animali domestici potrebbe essere perseguito per legge. La storica decisione che potrebbe essere approvata già nei prossimi giorni con tanto di modifica nel codice civile, prevede infatti il riconoscimento degli animali domestici quali esseri senzienti. Da lì, il nuovo status legale che ne garantirebbe il benessere animale.

Inutile sottolineare la soddisfazione espressa dalle diverse associazioni animaliste e ambientaliste che, come Humane Society International, da anni si adoperano per la salvaguardia degli animali in Corea del Sud così come negli altri Paesi orientali e che hanno definito la decisione Coreana una svolta.

Un punto di partenza importante che segue la crescente sensibilità nei confronti dei quattro zampe e non solo, anche in regioni tradizionalmente conosciute per il consumo di carne di cani e gatti, talora visti come semplici oggetti. Pesanti le sanzioni previste dalla nuova normativa in via di approvazione che  si tradurranno in centinaia, se non migliaia, di euro a seconda della gravità di un reato che, nei casi più gravi, potrebbe portare persino alla detenzione. 

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero