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Oggi lo spreco alimentare in Italia vale oltre 9,2 miliardi solo per il cibo gettato nelle case: una stima che sale a 15 miliardi se includiamo il costo dell’energia utilizzata per la produzione del cibo. Secondo i dati dell’Osservatorio internazionale Waste Watcher / Spreco Zero, gli italiani buttano oltre mezzo chilo di cibo a settimana pro capite (675 grammi circa). Facendo i conti, tutto questo spreco costa ad ogni famiglia circa 360 euro all'anno, poco meno di 7 euro a settimana.
Eppure, sempre in Italia, oltre 2,6 milioni di persone faticano a nutrirsi regolarmente a causa dell’aumento dei prezzi e dei rincari delle bollette e 5,6 milioni di individui (il 9,4% della popolazione) versano in condizione di povertà. Tuttavia, sta crescendo sensibilmente la sensibilità verso la riduzione degli sprechi per motivi economici, etici e ambientali. In quasi otto case su dieci (77%), infatti, quest’anno sono stati riciclati a tavola gli avanzi di cenoni e pranzi di Natale che sono stati riutilizzati in cucina i giorni immediatamente successivi oppure conservati in freezer. È quanto emerge dall’indagine Coldiretti/Ixè.
Allora «Dopo Natale, vietato buttare!»: è l’appello-slogan del format “Dispensa Stellata”, giunto ormai alla sua sesta edizione. Se la dispensa è ancora piena, allora, svuotiamola con stile. L'occasione ce l’ha data il Consorzio Zampone e Cotechino Modena IGP che, in vista della Giornata nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare, ha invitato tutti a festeggiare ancora una volta l'inizio del nuovo anno all'insegna del gusto e del riciclo. Martedì 31 gennaio 2023, a Palazzo Ripetta, andrà in scena uno showcooking dedicato al riuso creativo delle eccellenze gastronomiche delle feste. L’evento nasce con lo scopo di stimolare il consumo dei prodotti tipici del cenone o del pranzo di Natale anche «fuori stagione», proponendo ricette gustose e originali, ideali per smaltire la dispensa, ma con creatività, strizzando un occhio alla normativa UE contro lo spreco alimentare.
Dispenda....ma perchè stellata?
I protagonisti dell’evento sono «stelle»: della tv e della cucina, che si cimenteranno ai fornelli, creando la loro ricetta del recupero e del ricordo. L’evento sarà anche un’occasione per raccontare le principali caratteristiche dello Zampone e del Cotechino Modena Igp, eccellenze della tradizione gastronomica italiana che spesso vengono acquistate, regalate, ricevute… e dimenticate in dispensa dopo Capodanno, ma anche per spiegare al grande pubblico il valore prezioso della cucina povera, che trae ispirazione da concetti come il risparmio e il riutilizzo di ingredienti. A moderare l’evento, il giornalista e conduttore Rai, Massimiliano Ossini.
Le stelle dell'edizione 2023
Anna Safroncik, attrice e modella, debutta nella recitazione all’età di quattro anni. L’arte ce l’ha nel sangue: figlia di una ballerina e di un tenore ucraini. All'età di 12 anni si trasferisce in Italia insieme alla madre, più precisamente ad Arezzo. Nel 1998, dopo essere stata eletta Miss Toscana, entra nella fase finale del concorso di Miss Italia.
La location
Varcare la soglia di Palazzo Ripetta è come entrare in un’altra dimensione. Un edificio storico, nel cuore del Tridente romano, risalente al 1600 che ha cambiato anima più volte nel corso dei secoli. L’atmosfera - accogliente e intima - e gli ampi spazi eleganti conferiscono a questo nuovo hotel cinque stelle indipendente un’aria di esclusività senza pari. Recentissimo il restyling tra design contemporaneo, arte e gusto. Il Consorzio Zampone e Cotechino Modena Igp Il Consorzio Zampone e Cotechino Modena Igp si è costituito nel 2001 a Milanofiori (Milano), dopo un articolato percorso iniziato nel 1999, anno in cui i due prodotti hanno ottenuto l’ambito riconoscimento europeo Igp (Indicazione Geografica Protetta) con il regolamento della Commissione Europea n. 509/1999. Il Consorzio, che ha come scopo la tutela e la valorizzazione dello Zampone Modena e del Cotechino Modena Igp, conta oggi 14 aziende, che rappresentano i principali produttori dei due prodotti Igp. Igp - Indicazione Geografica Protetta La sigla Igp (Indicazione Geografica Protetta) introduce un nuovo livello di tutela qualitativa che tiene conto dello sviluppo industriale del settore, evidenziando l’importanza delle tecniche di lavorazione impiegate oltre al rispetto del vincolo territoriale. Quindi, la sigla identifica un prodotto originario di una regione e di un paese le cui qualità, reputazione, ricetta e caratteristiche si possano ricondurre all'origine geografica, e di cui almeno una fase della produzione, della trasformazione o dell’elaborazione avvenga nell'area delimitata.
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