Vino con acqua e senza alcol, cosa succede tra l'Europa e l'Italia e perché se ne discute

  Vino analcolico. Se ne parla in Europa, ma l'Italia (soprattutto Coldiretti) è contraria. L'idea di cui si parla è quella di togliere l'alcol dal...

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Vino analcolico. Se ne parla in Europa, ma l'Italia (soprattutto Coldiretti) è contraria. L'idea di cui si parla è quella di togliere l'alcol dal vino per creare etichette più bevibili o addirittura analcoliche. Si chiamano vini dealcolati. E se ne discute da tempo a Bruxelles, ma negli ultimi giorni il dibattito è aumentato. Nell’ultima riunione dell’Ocm Vino la Presidenza del Consiglio dei Ministri dell’Agricoltura avrebbe accolto la proposta della Commissione di ammettere, con alcune limitazioni, la pratica della dealcolazione del vino in tutti i Paesi dell’Unione Europea. E questo non solo per i vini da tavola, ma anche per le produzioni a denominazione d’origine, come proposto dal Parlamento Europeo.

 

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Da chi viene la proposta - Sono alcuni paesi del Nord Europa che hanno portato avanti la proposta di togliere l'alcol dal vino. In questi Paesi le bevande analcoliche sono sempre più diffuse, soprattutto per via delle preoccupazioni su dieta e salute in generale. Punto di vista sostenuto anche dai produttori medio-grandi, desiderosi di accedere per esempio agli enormi mercati di paesi a maggioranza musulmana come Arabia Saudita e Indonesia, dove il consumo di alcolici è molto ridotto (e quindi anche dei vini europei).

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Il problema –  In un comunicato la Coldiretti attacca: «In questo modo viene permesso ancora di chiamare vino un prodotto in cui sono state del tutto compromesse le caratteristiche di naturalità – si legge –. Un inganno legalizzato, un grosso rischio e un precedente pericolosissimo che metterebbe fortemente a rischio l’identità del vino italiano e europeo, anche perché la definizione "naturale" e legale del vino vigente in Europa prevede il divieto di aggiungere acqua».

Quando si applicherebbe la nuova normativa - Sono ancora in fase di svolgimento i negoziati riguardo alla nuova Politica Agricola Comune europea (PAC), cioè la strategia pluriennale che i paesi dell’Unione Europea concordano per sostenere e indirizzare il settore agroalimentare europeo. Ed è su questa che si inserisce la proposta dei vini senza alcol. Si prevede che la nuova PAC dovrebbe entrare in vigore nel 2023, anche perché quella in vigore è stata prorogata fino al 2022.

 

 

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Il Messaggero