L'invasione dei cinghiali non risparmia le tartufaie. Il loro calpestio, infatti, schiaccia il terreno impedendo lo sviluppo dei preziosi funghi ipogei. Il tutto provocando...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
A denunciare il fenomeno è il ricercatore del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria (Crea) di Gorizia, Gilberto Bragato, esperto tartufologo da oltre 30 anni. «I cinghiali non sono scavatori, come molti potrebbero pensare e quindi non sono interessati a mangiare i tartufi - spiega Bragato - tuttavia costituiscono una grave minaccia per la produzione naturale coltivata; un problema acuito negli ultimi anni per la loro enorme proliferazione».
Impossibile stimare i danni dei cinghiali alla produzione italiani di tartufi, che comprende un'area che va dal Piemonte alla Basilicata, ma si tratta di un problema che in parte contribuisce alla diminuzione. In Italia dagli anni '70 a oggi il calo complessivo è del 50%, stima Bragato, secondo il quale sul banco degli imputati c'è anche l'abbandono dei territori. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero