Super filtri di grafene per depurare l'acqua, ricerca italo-svedese

Super filtri di grafene per depurare l'acqua, ricerca italo-svedese
Ottenuti super filtri per depurare l'acqua e renderla potabile, , tre volte più efficaci di quelli tradizionali grazie al materiale più sottile del mondo: il...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Ottenuti super filtri per depurare l'acqua e renderla potabile, , tre volte più efficaci di quelli tradizionali grazie al materiale più sottile del mondo: il grafene. Sono sottilissimo fogli capaci di catturare contaminanti come principi attivi di farmaci, cosmetici e detergenti. Pubblicato sulla rivista Nanoscale, il risultato è stato ottenuto dagli istituti del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) per la Sintesi organica e fotoreattività (Cnr-Isof) e per la Microelettronica e microsistemi (Cnr-Imm), in collaborazione con l'università svedese Chalmers.


I super filtri sono stati ottenuti combinando fogli di ossido di grafene (Go) con membrane di un altro materiale chiamato polisulfone (Psu), spiegano Manuela Melucci e Vincenzo Palermo di Cnr-Isof, coordinatori del gruppo nell'ambito del progetto europeo Graphene Flagship.
«Abbiamo realizzato - aggiungono - filtri capaci di catturare contaminanti organici, molecole costituenti principi attivi di farmaci, cosmetici o detergenti che spesso non sono eliminati dai trattamenti convenzionali e che possono contaminare le acque della rete idrica». La capacità di filtraggio del nuovo materiale è stata testata su campioni di acque contaminate con sostanze come il colorante rodamina, usato nell'industria tessile e farmaceutica, e principi attivi di antibiotici, antinfiammatori, colliri.


Le misure hanno confermato che le capacità di filtraggio del nuovo materiale superano di oltre tre volte quelle del materiale standard che contiene soltanto polisulfone. Secondo Palermo, vicedirettore di Graphene Flagship, le eccellenti prestazioni, sono dovute alla struttura dell'ossido di grafene: la disposizione a strati di questi foglietti, separati tra loro da distanze molto piccole che si possono controllare, è ideale per intrappolare le molecole contaminanti. Le membrane, inoltre, rileva Melucci,
«possono essere recuperate dopo l'uso, lavate con un solvente per rimuovere i contaminanti che hanno raccolto e usate nuovamente». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero