Sai quando e dove nasce l'aperitivo? La curiosità che in pochi conoscono

Un'usanza irrinunciabile per chi ama passare il tempo sorseggiando un cocktail in compagnia dei propri amici: stiamo parlando dell'aperitivo. In Italia poi, sono...

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Un'usanza irrinunciabile per chi ama passare il tempo sorseggiando un cocktail in compagnia dei propri amici: stiamo parlando dell'aperitivo. In Italia poi, sono moltissime le persone che dopo il lavoro si concedono un momento in assoluto relax con i propri colleghi o amici. Nonostante sembri, però, una tradizione recente, già nell'antica Roma si usava mangiare e bere piccole portate prima del pasto. Questa abitudine veniva chiamata gustatio, che consisteva in una serie di stuzzichini sfiziosi volti ad aprire lo stomaco per le successive 6 portate. Stiamo parlando, infatti, di banchetti sfoggiati dai romani ricchi, che usavano il cibo per dimostrare il loro valore. Come sottolineato in precedenza era difficile che quesa usanza potesse diventare comune al popolo meno abbiente, in quanto la realizzazione di un banchetto di queste dimensioni comportava un cospicuo numero di ingredienti e quindi, di denaro. Nel XVIII secolo nacque però una miscela alcolica accessibile e gustosa, considerata ancora oggi la bevanda da aperitivo per eccellenza, il Vermut. Si tratta di un vino aromatizzato, nato nel 1786 a Torino, dall'erborista e distillatore italiano Antonio Benedetto Carpano. Componente principale di cocktail da aperitivo come il Martini, l'Americano ed il Manhattan o il Negroni, il Vermut non è altro che una composizione di vino, erbe e spezie simile al vino che si preparava anche nella Grecia antica e che, filosofi e illustri come Ippocrate bevevano spesso. Seppur poco conosciuto, un altro vino a cui si ispirò Carpano, fu sicuramente il Wermouth tedesco del '600, un vino lasciato in infusione con erbe e assenzio. Nonostante le molte somiglianze con altre ricette, è proprio il vino liquoroso di Torino, con oltre 30 varietà di erbe e spezie, a diffondersi in Europa e successivamente nel resto del mondo. Crediti Musica Korben Foto Shutterstock


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Il Messaggero