Post-Covid, ecco cosa bisogna mangiare. Indicata anche la "fisioterapia del naso"

Come per molte malattie, l’infezione causata dal virus Sars Cov-2 può rendere necessaria un’alimentazione dedicata

Anche la dieta può migliorare il recupero post-Covid. Come per molte malattie, l’infezione causata dal virus Sars Cov-2 può rendere necessaria...

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Anche la dieta può migliorare il recupero post-Covid. Come per molte malattie, l’infezione causata dal virus Sars Cov-2 può rendere necessaria un’alimentazione dedicata. Come spiega alla Bbc Philip Calder, docente di immunologia nutrizionale all’Università di Southampton, durante le infezioni le proteine vengono prese dai muscoli e scomposte in amminoacidi. Ecco perché può avvenire, durante una malattia, una perdita di peso e un indebolimento muscolare.

Calder suggerisce una dieta con cibi ad alto contenuto di carboidrati, come avena, pane e pasta, oltre a cibi energetici e ad alto contenuto proteico come yogurt, uova e noci. Le vitamine e i minerali, poi, sono centrali. «Sono gli 'operai della fabbrica', che eseguono tutti i processi e sono davvero importanti», spiega. Per sostenere il sistema immunitario e il recupero dell’organismo, vengono indicate in particolare le vitamine A, C, D, E, B6, B9, B12 e minerali come zinco, rame, selenio e ferro. Tutti elementi molto presenti nella frutta e nella verdura, tranne per la vitamina B12, che si trova nel fegato, nel coniglio, nei molluschi.

 

 

Spazio, poi, ai grassi sani come l'olio d’oliva e il pesce azzurro, con i grassi omega-3 che fanno particolarmente bene al sistema immunitario. Calder ricorda come la dieta mediterranea sia l’ideale per il post-Covid, «con molta frutta, verdura, bacche, noci, semi e legumi, ma anche un po’ di pesce e oli sani». Ma quando si può riprendere a mangiare normalmente dopo la malattia? Va fatto «con delicatezza», per non appesantire troppo l’intestino.

Per la perdita del gusto e dell’olfatto, invece, ci sono una serie di regole che si possono seguire. Sarah Oakley, responsabile dell’organizzazione benefica britannica Abscent, che guida i pazienti al recupero degli odori dopo una malattia, si può fare un vero e proprio allenamento del naso. Quando si mangia, viene suggerito di pensare contestualmente a colori e temperature dei prodotti che arrivano a tavola. «In questo modo - prosegue - ottieni una varietà di sensazioni che sono importanti quando hai perso il senso del gusto e dell’olfatto».

L’allenamento dell’olfatto, che Oakley definisce «una fisioterapia per il naso», consiste nell’annusare gli stessi profumi due volte al giorno, concentrandosi intensamente nel farlo per almeno quattro mesi. Anche la parosmia, quando cioè si sentono odori e sapori distorti o sgradevoli, possono rendere difficile il pasto. Caffè, aglio, cipolle, pane fino e carne possono esserne involontarie vittime di questo disturbo.

 

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Il Messaggero