Le qualità dei fitonutrienti della Mela Rosa dei Monti Sibillini, uno dei prodotti gastronomici tradizionali più importanti delle Marche e riconosciuto dal 2000...
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La mela rosa è una delle varietà più antiche delle Marche, coltivata nella fascia collinare pedemontana tra 400 e 900 m e riconoscibile per le piccole dimensioni (peso medio 120 g), la forma irregolare (leggermente schiacciata), il colore verdognolo con sfumature dal rosa al rosso violaceo e all'arancio, il profumo intenso e aromatico e il sapore acidulo e zuccherino. Lo studio di Unicam ha permesso di certificare le sue peculiarità nutrizionali e fitochimiche attraverso la caratterizzazione dei macro e micronutrienti, composti bioattivi e volatili.
«La mela rosa si è rivelata, in particolare - aggiunge il prof. Maggi - un'ottima fonte di fruttosio, lo zucchero indicato per chi soffre di diabete, di potassio, un elemento essenziale per la buona salute dell'apparato cardiovascolare, di boro, un elemento importante per la costituzione del tessuto osseo e il mantenimento delle funzioni cerebrali, di polifenoli e di terpenoidi. A queste sostanze sono attribuite importanti attività farmacologiche quali quella antiossidante, antitumorale, antidiabetica, antiinfiammatoria e neuroprotettiva. Infine l'aroma del frutto è dato principalmente dalla produzione di esteri e di un terpene a livello della buccia».
I risultati dello studio consentiranno di certificare da un punto di vista scientifico il prodotto in termini di componenti bioattive e non, in modo da incentivarne la coltivazione, il consumo, la commercializzazione e l'applicazione nei settori cosmetico, farmaceutico e degli integratori alimentari. Il fine è anche quello di contribuire al riconoscimento come prodotto Dop, che ne tuteli l'origine e la produzione nel territorio di riferimento. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero