Curva in rialzo nell'acquisto e nell'accaparramento in tutto il mondo dei beni alimentari di base dagli scaffali di discount e supermercati a seguito degli...
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Un trend che «ha spinto la Russia a trattenere per uso interno parte della produzione di grano dopo essere diventata il maggior esportatore di grano del mondo ed il Kazakistan, uno dei maggiori venditori di grano, che ha addirittura vietato le esportazioni del prodotto. Anche in Italia è confermata la tendenza all'accaparramento nell'ultimo mese di emergenza sanitaria: sono praticamente raddoppiati gli acquisti di farina (+99,5%), ma sono saliti del 47,3% quelli di riso bianco e del 41,9% quelle di pasta di semola, secondo un'analisi Coldiretti su dati Iri nelle ultime 5 settimane al 22 marzo 2020. Nelle dispense sono stati accumulati soprattutto nell'ordine, pasta, riso e cereali (26%), poi latte, formaggi, frutta e verdura (17%), quindi prodotti in scatola (15%), carne e pesce (14%), salumi e insaccati (7%) e vino e birra (5%).
Il trend di mercato dovuto all'impatto del coronavirus aggrava inoltre un aumento delle persone, quantificate in 2,7 milioni, che sono costrette a chiedere aiuto per il cibo da mangiare nelle mense o ad averlo con la distribuzione di pacchi alimentari per la perdita di lavoro. Ad essere maggiormente in difficoltà- segnala Coldiretti- sono quasi 113 mila senza fissa dimora, oltre 225 mila anziani sopra i 65 anni, e 455 mila bambini di età inferiore ai 15 anni che ricevono aiuti alimentari distribuiti con i fondi Fead attraverso l'Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (Agea) sulla base del rapporto presentato nel giugno 2019. Una situazione- specifica l'organizzazione, che è stato affrontata con il decreto Cura Italia con l'aumento di 50 milioni del fondo per l'aiuto agli indigenti. La decisione definitiva su come ripartire i fondi sarà presa lunedi 30 marzo 2020. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero