La dieta della Befana: sì a un pezzetto di dolce ma basta con vino e spumante

La dieta della Befana: sì a un pezzetto di dolce ma basta vino e spumante
Sì a un pezzetto di dolce, con molta moderazione, quando ne sentiamo la necessità, ma soprattutto nel caso di eccessi consumati durante Natale e le feste, meglio...

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Sì a un pezzetto di dolce, con molta moderazione, quando ne sentiamo la necessità, ma soprattutto nel caso di eccessi consumati durante Natale e le feste, meglio evitare l'alcol. E poi ricominciare con i ritmi abituali, quelli dei pasti principali e degli spuntini, sia che si lavori in presenza che in smart working. Inoltre, puntare su frutta e verdura, tenendo conto del fatto che comunque «non esistono alimenti da demonizzare così come non esistono veri e propri cibi detox» e dimezzare le quantità nei piatti, approfittando dei giorni che ancora abbiamo fino all'Epifania per una dieta più ristretta, per compensare l'assunzione di cibi più calorici durante i giorni delle feste.

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Questi i consigli per una ripresa al meglio dopo gli eccessi alimentari di Natale e Capodanno della professoressa Silvia Migliaccio, specialista in Endocrinologia e Nutrizione Umana, Segretario Nazionale della Società Italiana di Scienze dell'Alimentazione. Via libera, poi, alle cotture al vapore oppure alla piastra o in padella senz'olio. Le giornate di festa, anche a causa delle limitazioni alle uscite legate al contenimento dei contagi Covid-19, sono state inoltre un pò più all'insegna della sedentarietà. «Altro punto fondamentale- evidenzia infatti Migliaccio- è iniziare, oppure ricominciare a fare attività fisica. Una passeggiata oppure una corsa quotidiana possono senz'altro essere utili per smaltire le calorie in eccesso e per scuoterci dalla pigrizia».

«Cerchiamo di concederci un pezzetto di dolce-aggiunge poi Migliaccio- quando ne sentiamo la necessità. Limiterei l'alcol per quanto possibile in questo periodo post-festività. Il consiglio è poi sempre quello anche di fare attività fisica, che è ben nota per incrementare il livello di endorfine endogene, che inducono una sensazione di euforia e di benessere, simile a quella che ci forniscono dolci ed alcolici». Infine, nell'Italia che si appresta probabilmente ad assumere colorazioni diverse in base alla gravità dell'emergenza coronavirus, l'esperta opta per uno dei colori non previsti, il verde. «Colore della speranza- conclude infatti Migliaccio- e spesso abbinato alla dieta mediterranea (olio extravergine d'oliva, alimento principe)».

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Il Messaggero