Chef Borghese apre le porte del suo ristorante al granchio blu: «Ecco il nuovo piatto, ci lavoro da settimane»

Venezia, Alessandro Borghese nel menù autunnale introduce un piatto dal nome emblematico: “Granchio blu aiutame tu”

Chef Borghese apre le porte del suo ristorante al granchio blu: «Ecco il nuovo piatto, ci lavoro da settimane»
VENEZIA -  Alessandro Borghese, tra gli chef italiani più noti e amati dal pubblico televisivo, in questi giorni in città in occasione dell’inaugurazione...

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VENEZIAAlessandro Borghese, tra gli chef italiani più noti e amati dal pubblico televisivo, in questi giorni in città in occasione dell’inaugurazione della mostra ospitata nel suo ristorante AB - Il lusso della semplicità, a Ca’ Vendramin Calergi ieri, 7 settembre, ha annunciato l’introduzione nel menù autunnale di un piatto dal nome emblematico: “Granchio blu aiutame tu”. Una scomposizione del granchio blu, appunto, da rifinire negli ultimi dettagli («sono settimane che ci sto lavorando»). E che verrà messa in carta già da domani. «Il costo? Probabilmente di 30-32 euro a portata, in linea col ristorante. La problematica esiste. Sono in contatto con pescatori e allevatori che temono che quest’industria fiorente del nostro territorio possa essere messa in ginocchio. Penso che anche noi cuochi possiamo dare una mano nel nostro piccolo».

IL LOCALE
«Non mi occupo di politica – ha tenuto ha precisare – ma sono un amante di Venezia. E un cuoco che qui fa la sue fughe d’amore con la propria moglie. Ho investito in questo ristorante, e di conseguenza nella città, nel periodo del Covid, quando nessuno l’avrebbe fatto. Insomma, penso di aver dato il mio contributo, alzando anche il livello della ristorazione insieme a tanti altri colleghi “blasonati” che la vivono». 

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Inaugurato a giugno 2022, Borghese ha deciso di trasformare gli spazi del suo raffinato ristorante in una vera e propria galleria d’arte, dove da oggi verranno ospitate anche le sculture dell’artista emiliano Michelangelo Galliani, già presente in città per la Biennale d’Arte dello scorso anno. Una mostra dal titolo evocativo – “Lassù” – nata dalla sinergia fra Tabor Art, Mc2gallery e Cris Contini Contemporary e curata da Vincenzo Maccarone. «Penso che Venezia sia una città talmente bella che vada tutelata come fosse una bella donna. Bisogna programmare tutto prima», ha continuato Borghese nella sua divisa da chef, rientrato da poco dagli Stati Uniti. Dov’è andato a far conoscere la cucina italiana, «per far sì che diventi patrimonio Unesco». Un percorso che durerà un paio di anni. E tornando al contributo d’accesso, ha sottolineato: «Può rivelarsi una decisione giusta da prendere nei giorni di maggior afflusso: un modo in più per tutelare e poter godere davvero di questa città meravigliosa che tutto il mondo ci invidia. Iniziative come questa servono». 

 

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Con richiamo al nome del suo ristorante, ha poi aggiunto: «Venezia è “semplice e lussuosa” allo stesso tempo, tutta da custodire. Iniziative come questa possono oltretutto espandersi anche in altre realtà. Sono un imprenditore e amo questo Paese: anche con la mia cucina cerco di divulgarlo in tutti i modi. Venezia non va vissuta per un solo giorno ma per almeno 2 o 3, guardandosi attorno».  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero