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Disturbi gastro-intestinali influenzano la vita di molte persone. La strategia vincente è nella dieta: privilegiare alimenti ricchi di enzimi in grado di abbassare il livello di infiammazione del nostro organismo. “Sgranocchiare prima dei pasti degli ortaggi crudi come i finocchi, i ravanelli o il sedano, è utilissimo per attivare gli enzimi, favorire una buona digestione e arginare le intolleranze o sensibilità alimentari”. A sostenerlo è la dottoressa Maria Antonietta Labrozzi, farmacista ed esperta in nutrizione clinica e nello studio di problemi legati a disturbi gastrointestinali e gonfiore addominale, di natura non patologica.
Ortaggi crudi e frutta contro gonfiore e indigestioni
Infatti, se si vuole abbassare lo stato di infiammazione del nostro organismo, causa di intolleranze, gonfiore e cattiva digestione, occorre prestare particolare attenzione a ciò che mangiamo, a quando lo mangiamo e a come lo ingeriamo. “Aggiungere alla nostra alimentazione, o meglio, mangiare prima dei pasti, ortaggi crudi ed alcuni tipi di frutta, è la strategia vincente per abbassare il livello di infiammazione del nostro organismo e permettere una digestione rapida e leggera.” spiega meglio la Labrozzi. “Nello specifico, oltre ai finocchi o ai ravanelli, anche i kiwi, l’ananas, le mele, le fragole, i mirtilli, la papaia, contenendo sia sostanze antinfiammatorie che enzimi, indispensabili per la digestione, consentono un miglior l’assorbimento dei fattori nutrienti. Gli enzimi, infatti, sono dei veri e propri “spezzettatori” e svolgono il ruolo essenziale, per esempio, di ridurre una bistecca in aminoacidi”.
I cibi possono avere effetti antinfiammatori
Che il cibo giochi un ruolo chiave nel garantire la salute del nostro corpo non è un mistero. Numerose evidenze scientifiche avvalorano solidamente questo legame.
Gli alimenti però, possono avere una natura duale che evoca un po’ la storia de “Lo strano caso del Dr.Jekyll e Mr.
Il Dr.Howell, uno dei principali studiosi degli enzimi, in particolare degli enzimi digestivi, ne ha sintetizzato il ruolo fondamentale con la frase: “La vita è un processo enzimatico”. Ed è proprio così. La carenza di enzimi digestivi è considerata tra le principali cause delle intolleranze alimentari e del conseguente stato di infiammazione del nostro corpo. Se nell’organismo manca la quantità giusta di enzimi digestivi, il nostro metabolismo ne risente e si iniziano ad avvertire fastidiosi e a volte invalidanti disturbi legati a una cattiva digestione come gonfiore, pesantezza di stomaco, reflusso ed acidità. È importante sottolineare che la sola alimentazione delle volte non è sufficiente per favorire il corretto processo digestivo” - ribadisce la Labrozzi.
Integratori alimentari, come funzionano e quando prenderli
“In alcuni casi è bene avvalersi anche di specifici integratori nutraceutici attivi, necessari per ritrovare il naturale equilibrio gastrointestinale. Sul mercato sono disponibili moltissimi integratori però non tutti riescono a soddisfare le necessità delle persone poiché non sono tarati sulle esigenze individuali. Integratori alimentari a base di Glutammina e Boswellia, ad esempio, possono essere molto utili. La Boswellia viene utilizzata come rimedio delle patologie infiammatorie croniche a patogenesi immunologica o allergica mentre, la Glutammina, si comporta da ‘cerotto dell’intestino’, aiutandolo nella riparazione della mucosa intestinale. A volte poi, è necessario integrare gli enzimi dall’esterno, dopo avere individuato quali di essi sono prodotti in maniera insufficiente. Ma è bene affidarsi alle mani di un esperto ed evitare, tassativamente, l’automedicazione. Il ‘fai da te” può essere controproducente. Prima di qualsiasi intervento bisogna analizzare se una persona è in una condizione di infiammazione e per ristabilire il suo benessere gastro-intestinale, si deve intervenire con un preciso programma alimentare, coadiuvato da integratori naturali specifici”.
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Il Messaggero