Quei tronchi ormai lasciati all'incuria ci spaventano

Quei tronchi ormai lasciati all'incuria ci spaventano
Venivano da tutto il mondo per ammirarli, raccontarli, studiarli, dipingerli: poeti, viaggiatori, naturalisti, ricercatori, semplici turisti affascinati da quei monumenti della...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Venivano da tutto il mondo per ammirarli, raccontarli, studiarli, dipingerli: poeti, viaggiatori, naturalisti, ricercatori, semplici turisti affascinati da quei monumenti della natura. Vengono ancora da tutti il mondo perché comunque rappresentano un patrimonio inestimabile ma aumentano, giorno dopo giorno, le buone ragioni per averne paura. Sì, gli alberi, specie quelli ad alto fusto, nella Capitale, mettono paura perché, banalmente, si schiantano a terra sradicandosi da terreni esausti, lasciati all'incuria. Adesso cadono non le foglie d'autunno dagli alberi, ma proprio gli alberi. Su passanti, automobilisti, caseggiati.


Ogni giorno nel bollettino di questa guerra si segnala una vittima o uno scampato pericolo di qualcuno. Mentre nelle pinete si mandano in cenere questi giganti solo d'estate e ne perdiamo a centinaia e centinaia ogni anno, fulminati da mani criminali e spesso ignote, con l'arrivo delle piogge e dei venti forti ecco che gli alti fusti, ondeggiando, carichi di pesanti rami che diventano vele dispiegate, tradiscono le radici a fior d'asfalto e s'abbattono dove capita. Nei parchi si accasciano dove possono. Dicono in coro, in Campidoglio: lo sappiamo, la situazione è grave, ma non ci sono i soldi per la manutenzione, pochi anche quelli per le potature. E così, con buona pace di Ungaretti a Roma d'autunno non cadono solo le foglie dagli alberi, non rimosse, ma direttamente gli alberi, metafora di un disastro quotidiano inflitto a tutti noi.
paolo@graldi.it Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero