A Roma Enrico Mattei annuncia il proprio ritiro dall’attività parlamentare per dedicarsi interamente all’Eni. ...
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Comprendendo l'importanza sempre crescente dell'approvvigionamento energetico per lo sviluppo economico nazionale, a partire dal 1957 Mattei, parallelamente all'impegno per le risorse petrolifere, iniziò a considerare lo sviluppo dell'ENI verso l'energia nucleare. Con capitale misto ENI (75%) e IRI (25%) venne costituita la SIMEA, con a capo Gino Levi Martinoli, mentre Mattei diveniva presidente dell'AGIP Nucleare e iniziarono i lavori per la costruzione della Centrale elettronucleare Latina. La nuova società acquistò il 31 agosto 1958 dagli inglesi della NPPC (Nuclear Power Plant Co.) un reattore nucleare a grafite e uranio naturale, che era teoricamente reperibile ovunque a differenza dell'uranio arricchito che era necessario importare dagli USA, e in soli quattro anni venne costruita e completata la centrale; il primo test completo di reazione nucleare nella centrale avvenne il 27 dicembre 1962, due mesi dopo la morte di Mattei. Con una potenza di 210 MW costituiva a quel tempo la più grossa centrale nucleare europea e poneva l'Italia terza nel mondo, dietro a USA e Inghilterra. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero