Mangia uno yogurt a mensa: bimbo allergico al lattosio finisce in ospedale

Un bambino di tre anni è stato ricoverato per quattro giorni all'ospedale di Pescara, a causa di una grave reazione allergica alle proteine del latte, che sarebbe stata...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Un bambino di tre anni è stato ricoverato per quattro giorni all'ospedale di Pescara, a causa di una grave reazione allergica alle proteine del latte, che sarebbe stata provocata da ciò che il piccolo aveva ingerito nella mensa di una scuola dell'infanzia. Questa la ricostruzione compiuta dal padre del piccolo, un uomo di 35 anni, di Chieti, nella querela presentata ai carabinieri forestali di Pescara, che adesso faranno partire un'indagine.

I fatti sono avvenuti il 23 settembre scorso, quando il padre è andato a riprendere il figlio a scuola e la maestra gli ha comunicato che il piccolo aveva rimesso due o tre volte. Alla domanda del padre su cosa avesse mangiato per pranzo, il bimbo ha risposto di avere ingerito uno yogurt, nonostante i genitori avessero regolarmente segnalato al Sian di Pescara, mediante apposito certificato, che il bimbo segue una dieta speciale a causa dell'allergia al lattosio.

L'uomo ha riferito che il bimbo sudava freddo e non respirava correttamente, così nel pomeriggio i genitori lo hanno portato all'ospedale di Pescara, dove gli è stata diagnostica una «verosimile anafilassi da allergia alle proteine del latte». Quando il figlio, quattro giorni dopo, è stato dimesso dall'ospedale, il padre è andato a parlare con i responsabili della fornitura dei pasti presso le scuole di Pescara. Al genitore una responsabile ha detto di aver saputo che il 23 settembre il bimbo aveva mangiato poco e niente del pasto. Inoltre, su richiesta del padre, gli ha mostrato la confezione di un budino senza lattosio che quel giorno sarebbe stato
somministrato al figlio.

LEGGI ANCHE --> Scala, bimbo inglese morto al ristorante per choc anafilattico: condannata solo la cameriera


Successivamente i genitori del piccolo hanno parlato con la maestra, la quale ha innanzitutto affermato che il bambino quel giorno aveva completato il pasto e poi, sulla base delle fotografie mostratele dal padre, ha smentito che la confezione di budino consumata dal bimbo fosse quella nelle immagini, che invece era di un altro colore. Spetterà ora agli investigatori fare chiarezza sull'accaduto.
  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero