Ottantamila di guadagno con visite mediche online senza ricevuta: medico nei guai

Ottantamila di guadagno con visite mediche online senza ricevuta: medico nei guai
Ottantamila euro di incassi, puliti puliti, guadagnati senza mai fare una ricevuta. Sono tante le visite che un medico della provincia di Pescara ha effettuato grazie alla...

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Ottantamila euro di incassi, puliti puliti, guadagnati senza mai fare una ricevuta. Sono tante le visite che un medico della provincia di Pescara ha effettuato grazie alla convenzione con una piattaforma online: prestazioni sanitarie a prezzi vantaggiosi e scontati, i cui compensi non sono mai stati dichiarati al fisco. Lo hanno scoperto i militari dalle fiamme gialle del nucleo di polizia economico finanziaria coordinati dal colonnello Antonio Caputo grazie ad un'approfondita attività di analisi condotta nell'ambito dell'operazione Coupon: il professionista, non pagando le tasse dovute ha, secondo i riscontri, sottratto all'erario ricavi per più di 80 mila euro, oltre ad aver impiegato un dipendente in nero, come è emerso dagli accertamenti. I militari, infatti, sono riusciti a calcolare l'ammontare del reale fatturato del medico ricostruendo il volume d'affari tramite la documentazione acquisita presso lo studio. Registri Iva, fatture e dati estratti dal rapporto di partenariato con il portale di sponsorizzazione. Si tratta di una piattaforma web di social shopping che permette, attraverso un canale e-commerce, la vendita di coupon che danno diritto a offerte scontate per prodotti e servizi di vario genere, tra cui visite mediche ed esami clinici.


In genere questo tipo di offerte può arrivare a ricevere oltre 200 prenotazioni, anche se effettivamente non si hanno a disposizione 200 pacchetti da offrire. Tant'è che impostando un numero massimo di coupon, il booking tool consente comunque la pubblicazione dell'inserzione, dando in questo modo la possibilità di fidelizzare un maggior numero di clienti. Tra i rischi in cui si incorre, oltre ai tipici disservizi da overbooking, proprio i guai con il fisco, nonostante che il meccanismo che lega vendite e acquisti online con i conseguenti adempimenti tributari sia ormai stato ampiamente chiarito in giurisprudenza. Difatti, i buoni acquisto, essendo semplici documenti di legittimazione, non rappresentativi di merce, altro non costituiscono che il mezzo con il quale identificare l'acquirente, ovvero il soggetto legittimato ad ottenere il servizio. «Le verifiche investigative dell'operazione Coupon hanno fatto emergere un fenomeno di evasione fiscale nell'ambito dell'e-commerce - afferma il comandante provinciale colonnello Antonio Caputo -. La stima è che il danno in Europa si aggiri intorno ai 7 miliardi ogni anno, con un trend in crescita. Per questo abbiamo avviato controlli fiscali nei confronti di target individuati sulla base di attività di intelligence, analisi di rischio, controllo economico del territorio e anche segnalazioni giunte dai cittadini, al fine di proteggere i professionisti onesti che operano nel settore dalla concorrenza sleale con realizzazione di profitti illeciti». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero