Virus cinese la Regione Abruzzo scende in trincea

Virus cinese la Regione Abruzzo scende in trincea
PESCARA - Anche l'Abruzzo prende i primi provvedimenti per fronteggiare la possibile diffusione del coronavirus che sta generando paura e timore in tutto il mondo. Si lavora,...

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PESCARA - Anche l'Abruzzo prende i primi provvedimenti per fronteggiare la possibile diffusione del coronavirus che sta generando paura e timore in tutto il mondo. Si lavora, al momento, di concerto con il Ministero della Salute, alla messa a punto del protocollo da attivare in caso di emergenza. A questo proposito ieri pomeriggio a Pescara si è tenuto un incontro tecnico operativo coordinato dal servizio regionale di prevenzione e tutela sanitaria.


La riunione è stata convocata, in chiave urgente, per fare il punto della situazione con i primari delle malattie infettive, i direttori generali aziendali, i rappresentanti della medicina generale e della continuità assistenziale, nonché con i rappresentanti degli ordini dei medici. L'obiettivo principale, in questa fase, è quello di dare l'adeguata informativa sia agli operatori che ai pazienti per evitare, nel caso di diffusione dell'emergenza, di intasare i Pronto soccorso senza un preventivo filtro da parte del medico del territorio. Il ministero ha emanato una prima circolare il 22 gennaio, modificata proprio l'altro giorno visto che la situazione è in continua evoluzione.


Per definire un caso come probabile ed eventualmente avviarlo alla sorveglianza e presa in carico da parte del sistema sanitario è necessario rispettare il criterio epidemiologico: la provenienza della persona dall'area considerata a rischio, possibili contatti con chi ha già sviluppato la patologia. E, ovviamente, decisivo per qualsiasi scelta operativa è il quadro clinico: la presenza di febbre, tosse, eventuali insufficienze respiratorie acute e gravi che facciano presupporre la presenza della patologia e non facciano parte di malattie già individuate. Se non ci sono storie di viaggi o contatti con persone che provengono da aree a rischio non ha fondamento, al momento, un accesso al Pronto soccorso. Le riunioni si ripeteranno anche nel corso dei prossimi giorni per continuare a fornire aggiornamenti a tutte le componenti del sistema.

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Il Messaggero