Choc all'Aquila: massacra la compagna, arrestato uno straniero

Il pm Roberta D'Avolio
L'AQUILA - Quando i carabinieri hanno bussato nella sua abitazione, si è presentata piena di lividi. Qualche giorno prima ad avvertire gli stessi militari erano...

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L'AQUILA - Quando i carabinieri hanno bussato nella sua abitazione, si è presentata piena di lividi. Qualche giorno prima ad avvertire gli stessi militari erano stati alcuni passanti, shoccati nel vedere la donna violentemente percossa dal compagno con la faccia insanguinata.


Per A.S. di 33 anni marocchino residente a Coppito, si sono aperte le porte del carcere dopo le indagini portate avanti dai carabinieri della stazione dell'Aquila, diretti dal Luogotenente Benedetto Paolucci.

Proprio le risultanze investigative che hanno portato a galla reiterate vessazioni fisiche e morali subita da una ragazza dell'Aquila, compagna del 33enne violento, hanno spinto il sostituto procuratore della Repubblica, Roberta D'Avolio a chiedere ed ottenere la misura custodiale per il giovane.

Stando alla ricostruzione dei fatti da parte dei militari dell'Arma la convivenza della ragazza aquilana negli ultimi due anni può essere presa come sceneggiatura per un film dell'horror, arricchita da referti medici del Pronto soccorso dell'ospedale dell'Aquila: trauma cranico, trauma contusivo emicostato. Calci in faccia e al petto, profonde ferite all'arcato sopraccigliare. In un episodio raccolto dai carabinieri della stazione dell'Aquila, il giovane marocchino si sarebbe reso protagonista dell'ennesima aggressione alla compagna non solo con calci e pugni ma anche utilizzando contro di lei una borsa cornice.

Presa con forza la borsa della donna in cui erano custodie le chiavi della macchina, l'uomo se ne era impossessato per allontanarsi dal'abitazione.
In un'altra circostanza, la parte offesa, ferma in un'auto con il compagno nei pressi di un bar a Preturo, al culmine dell'ennesimo litigio sarebbe stata presa a pugni in faccia con tale violenza da subire delle ferite lacero contuse con fuoriuscita di sangue. Una scena a dir poco raccapricciante che aveva richiamato l'attenzione di alcuni passanti che avevano subito fatto intervenire sul posto i militari dell'Arma.


Nella stessa richiesta di misura cautelare il sostituto procuratore Roberta D'Avolio ha parlato di come l'indagato avesse «instaurato un convivenza famigliare dolorosamente vessatoria e oltremodo penosa». L'arrestato che deve rispondere di maltrattamenti in famiglia, lesioni e rapina è assistito dall'avvocato Motta di Avezzano.

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Il Messaggero