«Violentata da mio marito fino ad abortire», ma il Tribunale non le crede. L'uomo condannato solo per le botte

«Violentata da mio marito fino ad abortire», ma il Tribunale non le crede. L'uomo condannato solo per le botte
Tre anni e dieci mesi di reclusione per maltrattamenti in famiglia e lesioni e una provvisionale di 20mila euro a favore della moglie che aveva deciso di mettere fine al...

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Tre anni e dieci mesi di reclusione per maltrattamenti in famiglia e lesioni e una provvisionale di 20mila euro a favore della moglie che aveva deciso di mettere fine al matrimonio. È la condanna che il Tribunale di Avezzano, ha inflitto a U.C., un quarantenne di Avezzano, in relazione ad una vicenda conclusasi negli anni passati, quando la donna, dopo aver subito maltrattamenti e un rapporto sessuale contro la sua volontà, decise di andarsene da casa assieme trovando ospitalità in una casa famiglia.

Il Pm che ha coordinato le indagini, Maurizio Cerrato, aveva chiesto una condanna più severa: otto anni di carcere. La donna nella sua denuncia aveva dichiarato che era stata costretta ad un rapporto sessuale contro la sua volontà e questo le avrebbe procurato una interruzione della gravidanza. L’accusa però non è stata accolta dal collegio giudicante e per questo reato l’uomo è stato assolto. I maltrattamenti, secondo il racconto della vittima, erano proseguiti per anni, ma la donna non aveva trovato prima la forza per lasciare il marito violento. Negli ultimi tempi aveva manifestato l’intenzione di separarsi e questo aveva scatenato ulteriori offese e minacce, anche di morte, da parte dell’uomo: «Se mi lasci te la faccio pagare - le aveva annunciato - Ti spacco la faccia, dovrai girare con la scorta».

Nel capo d’imputazione venivano contestate all’imputato anche alcune minacce rivolte davanti ai figli. L’imputazione di maltrattamenti ai danni dei figli è stata però esclusa dal Tribunale, che ha condannato il quarantenne soltanto per i comportamenti violenti tenuti nei confronti della moglie. Gli accertamenti dei carabinieri, dopo la denuncia della donna, hanno ricostruito l’intera vicenda: la querela riferiva dell’episodio di violenza sessuale e di lesioni, ricostruendo gli anni di maltrattamenti subiti. Quello che accadeva in quella casa venne alla luce grazie alla querela della donna che finì all’ospedale dopo l’ennesimo pestaggio. Secondo quanto ricostruito dalla procura le aggressioni nascevano anche per futili motivi. 

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Il Messaggero