Violenta la moglie e maltratta i figli: maxi condanna a 9 anni

Il Tribunale di Teramo
Un 51enne di Colledara è stato condannato a 9 anni di reclusione dal Tribunale di Teramo. Era accusato di aver violentato sua moglie e maltrattato lei e i loro tre figli....

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Un 51enne di Colledara è stato condannato a 9 anni di reclusione dal Tribunale di Teramo. Era accusato di aver violentato sua moglie e maltrattato lei e i loro tre figli. Sospesa pure la potestà genitoriale, interdetto in perpetuo dai pubblici uffici e condannato a pagare una provvisionale immediatamente esecutiva di 10mila euro oltre ad un risarcimento di 15mila euro ai figli. Durissima è stata la requisitoria del pm Stefano Giovagnoni seguita dalle parole all’altrettanto impetuose della parte civile, sostenuta dall’avvocato Monica Passamonti, che hanno delineato la figura di quella moglie diventata un oggetto del marito, lasciata persino senza soldi per comprare da mangiare ai figli. E quando lei chiedeva qualcosa, anche pochi euro per provvedere ai bisogni di casa e tra questi prima di tutto rientrava la fame dei bambini, lui in cambio pretendeva il sesso. Sempre e solo quello contro la volontà della moglie.


Addirittura, è emerso in fase di dibattimento, che l’ha violentata nella cameretta dei figli, a luci spente, e l’unico figlio sentito come teste ha riferito di aver sentito, ma non visto perché era buio e di aver creduto che fosse il terremoto. Anni di orrore finalmente terminati, ma non cancellati nella loro mente. Una vittoria per la parte civile che raccoglie il sacrificio di chi ha dovuto rivivere quei momenti terribili. Insulti e minacce ai figli minori che proprio a quel padre chiedevano solo un po’ d’affetto e, invece, in cambio, hanno ottenuto botte e tanta sofferenza. Nel capo d’imputazione si parla di una minaccia alla moglie con un coltello da cucina o pesanti utensili e poi un pugno in testa, mentre ai figli tirate di capelli a tal punto da sollevarli da terra. Tutto in un clima di terrore e di sopraffazione. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero