L'AQUILA - A oltre otto anni di distanza dal terremoto e dopo un iter burocratico indegnamente lungo e complesso, finalmente vede la luce un'opera pubblica fondamentale e...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Ho avuto un mandato preciso dal capo del Corpo, l'ingegner Giomi, molto attento alle questioni dell'Aquila visto che ha anche studiato qui ha detto De Bartolomeo . Mi ha pregato di risolvere la situazione della sede dopo le complicazioni tecnologiche, progettuali, amministrativo-contabili. Mi sono rimboccato le maniche, ho trovato al Provveditorato persone in gamba e capaci, con la volontà di affrontare i problemi». De Bartolomeo ha detto che «il progetto risponde bene alle esigenze del Comando» e ha scansato l'ipotesi di spostare il complesso in altra sede, che pure era stata paventata: «Avrebbe significato non fare nulla, piuttosto che non avere abbiamo preferito un fabbricato funzionale, moderno e anche bello. Forse erano scelte da fare in altra epoca, ma non possiamo biasimare nessuno». Anche il prefetto Linardi ha palesato la sua soddisfazione: «Sono contento che finalmente il Comando avrà una sede adeguata. Un modo per lavorare ancora meglio». Il bando ha vissuto un iter travagliatissimo. Pubblicato nel 2012, era stato caratterizzato da lungaggini legate alle riunioni della commissioni aggiudicatrice. Poi successivamente era stato annullato per una busta smarrita e poi ritrovata nel corso della seduta conclusiva. Fino al nuovo iter, cominciato il 19 gennaio. I lavori, da contratto, dovranno essere conclusi entro 730 giorni. L'importo netto ammonta a 5,4 milioni di euro.
IL CASO DEL VILLAGGIO - Il comandante De Bartolomeo si è anche espresso sul caso del villaggio destinato ai vigili del Fuoco, i moduli provvisori su cui è stata aperta un'indagine. «Me ne sono occupato fin dal primo momento perché c'erano situazioni consolidate, corrette per l'epoca del sisma ma forse non più attuali. Ho trasmesso i risultati dell'indagine amministrativa interna al comandante del Corpo. Ho assunto una serie di iniziative per regolarizzare, ma se qualcuno non ha pagato le bollette lo farà, sono situazioni del vivere comune, recuperabilissime. Le assegnazioni sono state corrette, se dovessero venir meno alcuni presupposti vedremo. Ho verificato tutte le carte: ci sono situazioni border line che andranno sistemato. Questi diverranno alloggi di servizio e come tali saranno trattati, svincolati dal sisma. Chi ha diritto al Map comunale potrà usufruirne, per gli altri vigeranno le norme previste per gli alloggi di servizio da un decreto ministeriale». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero