«Stato o condizione di una comunità formata da un padrone, una padrona, due schiavi: in tutto, due persone». Questo si legge alla voce “matrimonio”,...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Insomma: dopo format televisivi sull’enorme business delle nozze (scelta dell’abito, banchetto, persino matrimoni a prima vista), ecco l’idea originale: raccontare la separazione. Tecnicamente, il pulpito è di quelli giusti visto che Di Loreto “predica” da decenni nel campo delle riprese televisive, vantando collaborazioni con i più importanti registi televisivi italiani e le principali testate giornalistiche. Già in Kosovo per il TG1 della Rai e cameraman di Michele Santoro durante il conflitto dei Balcani, “Schultz” fa attualmente la spola fra Teramo e Malta, dove sta mettendo a punto un format di produzione italiana per la prima rete maltese. Sul suo progetto di video del divorzio riflette: «Vorrei raccontare un momento topico di una coppia, un momento dirompente che segna la vita in maniera indelebile e che soprattutto segna quella dei figli, spesso stritolati da decisioni ineluttabili e non proprie. Vorrei perciò invitare i protagonisti a raccontare la loro storia, le decisioni, i motivi, i rancori e infine ricostruire la separazione o il divorzio». Infine, chiosa: «Quello che mi interessa è raccontare la storia e non voglio fare il terapeuta di coppia né provocare, ma credo che il video possa essere un importante tesoro di famiglia». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero