Vasto, scopriva gli acquedotti del passato: morto l'archeologo Marco Rapino

Vasto, scopriva gli acquedotti del passato: morto l'archeologo Marco Rapino
È un territorio intero quello che piange la scomparsa di Marco Rapino, 62enne archeologo vastese, morto ieri all'ospedale di Pescara. Con la cooperativa Parsifal si...

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È un territorio intero quello che piange la scomparsa di Marco Rapino, 62enne archeologo vastese, morto ieri all'ospedale di Pescara. Con la cooperativa Parsifal si è occupato di tante delle recenti scoperte in campo archeologico nel Vastese, contribuendo agli studi sulla storia di molte realtà locali. Negli ultimi vent'anni si è dedicato, tra le altre attività, all'esplorazione dell'acquedotto romano delle Luci a Vasto, affascinante opera di ingegneria idraulica di cui, con il gruppo di esperti di Parsifal e Italia Nostra, stava ricostruendo con passione e dedizione il tracciato sotterraneo.

Analoga attività era stata portata avanti a San Salvo, dove l'archeologo vastese ha guidato anche decine di persone nel percorrere un tratto dell'acquedotto romano ipogeo, da qualche anno aperto al pubblico. Molto preziosa anche la sua attività divulgativa rivolta agli studenti - e non solo - attraverso mostre, visite guidate nei musei di San Salvo, Monteodorisio e Schiavi d'Abruzzo e nelle passeggiate archeologiche per far toccare con mano una parte importante di storia di questa terra. «Ci ha fatto scoprire e conoscere meglio una parte sotterranea della storia della nostra città attraverso le visite guidate nell’acquedotto romano - scrive in suo ricordo Tiziana Magnacca, sindaco di San Salvo -. È stato uno speleologo curioso, un uomo mite e molto appassionato al suo lavoro». Il sindaco di Vasto Francesco Menna ricorda che Marco Rapino «è stato il fautore per la ricerca dell'acquedotto romano delle Luci. Oggi la città gli deve sicuramente questa ricerca e l'impegno affinché sia portata a termine».

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Il Messaggero